Aumentano gli avvistamenti dei satelliti che cadono verso la superficie terrestre infiammando il cielo notturno. Nella «low Eart orbit» ci sono almeno 50 «rifiuti spaziali» che potrebbero innescare un pericoloso effetto a catena

Il Grande Raccordo Anulare di Roma quando tutti vanno a lavoro? La tangenziale di Milano quando, invece, tutti rientrano a casa? Magari l’Autostrada del Sole nel pieno dell’esodo estivo? Nessuna di queste note immagini di traffico rendono giustizia a quello che sta succedendo sopra le nostre teste, a una distanza compresa fra i 700 e i 1000 chilometri dalla superficie terrestre. L’area è nota come «low Earth orbit» (Leo), cioè l’orbita bassa terrestre. Oggi è affollata da satelliti statunitensi, europei, cinesi e russi. E il traffico è destinato ad aumentare. Non solo. Già adesso cominciano a cadere sulle nostre teste. A partire dalla numerosa flotta di satelliti Starlink.

Starlink precipita sulla Terra

Gli avvistamenti più scenografici sono avvenuti a fine settembre, ma secondo gli esperti sono destinati a moltiplicarsi. Uno spettacolo fatto di scie luminose (o proprio infuocate) che attraversano il cielo notturno. Facile scambiare gli avvistamenti per meteoriti, come è capitato a diversi americani e canadesi che negli ultimi giorni hanno ripreso con gli smartphone le immagini spettacolari. Non si tratta però di oggetti celesti naturali, ma del rientro nell’atmosfera terrestre di satelliti Starlink, il servizio commerciale di SpaceX che offre connessione anche in condizioni avverse (come in montagna oppure, per esempio, in zone di guerra).



















































Oggi alcune stime parlano di quasi 8.500 satelliti Starlink che ruotano attorno al nostro pianeta. Il problema è che, secondo l’astrofisico di Harvard Jonathan McDowell, ogni giorno in media uno o due satelliti precipitano verso la Terra. Un numero che è cresciuto negli ultimi tempi (si vedano ) e che è destinato ad aumentare in futuro. Nei prossimi anni, come riferisce lo scienziato al sito EarthSky, si potrebbe arrivare a una media di cinque satelliti che cadono sulla Terra ogni giorno
Se da un lato ci si aspetta che la maggior parte della costellazione SpaceX cada sulla Terra senza grandi problemi, l’aumentare dei lanci e (soprattutto) dei rientri in atmosfera fa crescere anche il rischio di incidenti. Anche quelli mortali. Secondo un report della Federal Aviation Administration — l’autorità statunitense che si occupa di sicurezza aerea — fra dieci anni il numero di frammenti pericolosi che sopravvivranno al rientro dovrebbe raggiungere la quota annuale di 28 mila. «Il numero previsto di vittime, ovvero il numero di persone a terra che potrebbero rimanere ferite o uccise dai detriti sopravvissuti al rientro dei satelliti smaltiti da queste costellazioni», si legge nello studio, «sarebbe di 0,6 all’anno, il che significa che una persona sul pianeta potrebbe rimanere ferita o uccisa ogni due anni».

Sindrome di Kessler

Il problema non è solo per quello che arriva sulla Terra, ma anche per quello che rimane nel cielo. L’ingrandirsi della “costellazione” artificiale sta aumentando il rischio della cosiddetta «sindrome di Kessler». Il crescente numero di detriti cosmici rischia di creare una reazione a catena: dallo scontro con di un oggetto in orbita con un altro satellite si può creare una reazione a catena dalla portata catastrofica. 
Uno scenario distopico che diventa sempre più realistico se si considera che oggi in bassa orbita terrestre ci stiamo avvicinando alla soglia di circa 30 mila satelliti made in Usa. Senza contare la costellazione lanciata dalla Cina, che potrebbe aggirarsi intorno alle 20 mila unità. 
Ma a preoccupare gli esperti non sono solo quelli che lanceremo in orbita nel prossimo futuro, ma anche quelli che girovagano ormai da decenni. In una ricerca presentata venerdì 3 ottobre all’International Astronautical Congress di Sydney, un gruppo di scienziati ha presentato le proprie osservazioni sui “rifiuti spaziali” che potrebbero essere fra i responsabili della sindrome di Kessler. In particolare, i potenziali colpevoli sarebbero circa 50. E fra i più pericolosi — per grandezza e altitudine — compaiono soprattutto reperti spaziali sovietici (sono 34), seguiti subito dopo da oggetti cinesi (10), statunitensi (3) ed europei (2).

Per non perdere le ultime novità su tecnologia e innovazione
iscriviti alla newsletter di Login

6 ottobre 2025 ( modifica il 6 ottobre 2025 | 17:28)