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blocco anticiclonico verso la Scandinavia
Il mese di ottobre sta mostrando una configurazione ricorrente: la presenza di blocchi anticiclonici che condizionano in modo diverso l’Europa a seconda della loro posizione. L’evoluzione settimana dopo settimana mostra un progressivo spostamento del baricentro anticiclonico, con effetti diversi a seconda delle aree.
6-13 ottobre. Dopo Scandinavia e Baltico, l’alta pressione tende ora a consolidarsi tra Regno Unito, Francia e Penisola Iberica, opponendosi a una saccatura che insisterà sull’Europa orientale e sui Balcani. In questo contesto le precipitazioni saranno sopra la media sui Balcani meridionali mentre l’Italia e buona parte dell’Europa occidentale sperimenteranno condizioni più secche., eccetto per la Spagna orientale dove agirà una relativa bassa pressione. Le temperature si manterranno inferiori alle medie soprattutto tra Italia, Balcani ed Egeo.
13-20 ottobre. L’anticiclone rimane saldo e si allunga verso l’Islanda. Sul suo bordo orientale scivolerà una saccatura che interesserà i Paesi orientali fino a raggiungere la nostra Penisola. L’interferenza cpn aria più umida e mite da ovest apporta una piovosità sopra media tra Isole Maggiori e Sud Italia. Il resto dell’Europa occidentale e il Nord Italia vivranno invece un contesto più stabile e asciutto. Anche in questa fase le temperature resteranno sotto media sul Mediterraneo centrale.
20-27 ottobre. Secondo i modelli, il blocco potrebbe spostarsi verso la Groenlandia, con una possibile svolta nella circolazione emisferica. In questo scenario le correnti fredde punterebbero con maggiore decisione sull’Europa centro-settentrionale, mentre le precipitazioni potrebbero intensificarsi tra MittelEuropa e Nord Italia. L’Europa meridionale rimarrebbe invece più mite e in parte protetta dall’anticiclone. Si tratta però di uno scenario a bassa probabilità, che necessita di ulteriori conferme nei prossimi aggiornamenti
Le incertezze. Lo scenario di un blocco sulla Groenlandia, con un’ondulazione più marcata delle correnti atmosferiche, potrebbe essere collegato alle variazioni della convezione tropicale (un fenomeno chiamato Madden-Julian Oscillation). Quando queste pulsazioni tropicali si spostano verso il Pacifico, aumentano le probabilità di configurazioni più bloccate anche alle nostre latitudini. È però un meccanismo probabilistico e non meccanico; al momento la possibilità che si realizzi resta bassa. Se però il blocco groenlandese di ottobre dovesse persistere, potrebbe diventare un indizio stagionale importante: favorirebbe l’avanzata della neve in Siberia e quindi, indirettamente, porrebbe le basi per un vortice polare più debole a novembre.
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