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Redazione Sport
Riesplode la lunga rivalità fra i due dopo il Gp di Singapore. Alta tensione e sfottò dopo gli ultimi giri di pista a Marina Bay
Botta e risposta, come nel 2007. Lewis Hamilton e Fernando Alonso sono i piloti più anziani della Formula 1 – 40 anni l’inglese e addirittura 44 lo spagnolo – e 18 stagioni fa iniziarono una rivalità che dura ancora oggi. Da una parte lo spagnolo due volte campione del mondo, dall’altra l’inglese all’esordio ma subito competitivo nell’anno della sp: impossibile volersi bene sotto lo stesso tetto, quello della McLaren: «Non saremo mai amici», ha dichiarato in più di un’occasione Fernando che domenica scorsa, dopo aver tagliato il traguardo del Gp di Singapore, ha sbottato via radio: «Non ci posso credere c… – ha affermato in un team radio – È sicuro guidare senza freni? Voglio dire, dovrei essere in P7 c…».
Passo indietro: ultimo giro sul tracciato di Marina Bay, Alonso è in rimonta su Lewis, che con la sua Ferrari ha un problema ai freni. Ne nasce un testa a testa in cui ha la meglio l’inglese, settimo per appena 4 decimi sul rivale prima di subire 5 secondi di penalità per aver superato i limiti della pista: «Non puoi comportarti come se ti trovassi da solo sul tracciato. Non ha avuto nessun rispetto per la bandiera rossa ieri, oggi hanno fatto come se la pista fosse tutta per loro. Forse è troppo. Per me non si può guidare quando l’auto non è sicura. In passato hanno cercato persino di squalificarmi perché ero senza uno specchietto. E ora non hai freni e va tutto bene?», la rabbia dello spagnolo prima dell’intervento dei commissari.
La replica
Hamilton, dal canto suo, ha risposto sarcasticamente. Lo ha fatto sui social postando nelle proprie storie una clip tratta dalla famosa serie tv britannica «Six Feet Under», cioè «un piede nella fossa» in cui si vede uno dei protagonisti esclamare la frase: «Non ci credo!». Il tutto accompagnato dalla didascalia: «18 anni di…» con chiaro riferimento alla lunghissima rivalità fra i due, che nel 2007 si affrontarono senza esclusioni di colpi nell’anno della spy story, favorendo così il trionfo mondiale di Raikkonen, l’ultimo della Ferrari: «Alle riunioni Hamilton voleva correggere e migliorare solo i difetti sulla sua auto, non lavorava di squadra, in modo da ottenere un vantaggio – raccontò in passato Fernando -. Ci furono tante cose che ruppero il rapporto. Eravamo giovani, immaturi, io in modo particolare, e abbiamo avuto molti scontri». Che 18 anni dopo tornano d’attualità.
7 ottobre 2025 ( modifica il 7 ottobre 2025 | 12:12)
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