Tra i primi casi del virus West Nile del 2025, 7 sono stati registrati anche nella regione Lazio, tra cui un decesso, una donna di 82 anni di Nerola, in provincia di Roma, morta all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi (a Latina) a causa della “febbre del Nilo”. La donna era stata ricoverata il 14 luglio scorso per febbre e stato confusionale. Anche se fanno sapere che l’andamento epidemiologico è in linea con gli altri anni, dopo la Regione Lazio anche il ministero della Salute ha informato in una nota che si monitora costantemente la situazione in stretto raccordo con la Regione Lazio e in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità, il Centro nazionale sangue e Centro nazionale trapianti – dichiara Maria Rosaria Campitiello, capo del dipartimento di prevenzione del ministero -. Sono state attivate tutte le misure previste dal Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi 2020-2025 con il supporto del Gruppo operativo arbovirosi”.
Zanzara Culex
La malattia è trasmessa all’uomo dalla puntura di zanzara (più frequentemente del tipo Culex) e non si trasmette da persona a persona tramite contatto con persone affette. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Il ministero della Salute nella nota, “raccomanda di seguire le misure di prevenzione per proteggersi dalle zanzare vettori del virus come l’uso di repellenti; indossare pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto; zanzariere alle finestre; svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante; cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali; tenere le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate”.
Prevenzione anche in caserma
“La notizia del decesso di una donna di 82 anni residente a Nerola, ricoverata a Fondi per infezione da virus e dei sei casi confermati in provincia di Latina, due dei quali in condizioni critiche, impone un’immediata estensione delle misure di sorveglianza e prevenzione anche al personale delle forze dell’ordine e, in particolare, ai carabinieri operativi nelle aree a rischio, si legge in una nota stampa di Unarma, associazione sindacale carabinieri e nella quale si chiede che il ministero della Difesa e i comandi territoriali attivino da subito controlli, disinfestazioni e screening specifici in tutte le caserme presenti nella provincia di Latina, con particolare attenzione ai reparti impiegati sul territorio e nei presidi di prossimità.
“I carabinieri lavorano quotidianamente a stretto contatto con la cittadinanza, anche in aree rurali o poco urbanizzate, spesso senza le necessarie tutele contro vettori come le zanzare infette. È necessario proteggere chi garantisce la sicurezza pubblica anche nei contesti di emergenza sanitaria silenziosa, come quella del virus – aggiunge il segretario generale di Unarma, Antonio Nicolos – sollecitando infine un tavolo tecnico presso il comando generale con un incontro urgente presso il reparto sanità per coordinare le misure tra autorità sanitarie, enti locali e comandi dell’arma, al fine di non lasciare indietro nessuno nella catena della prevenzione”.