La seguente dichiarazione è stata concordata dalle federazioni rugbistiche nazionali di Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica, Irlanda, Inghilterra, Scozia, Francia e Italia.

“In quanto gruppo di federazioni rugbistiche nazionali, invitiamo alla massima cautela i giocatori e i membri degli staff tecnici che stanno valutando la possibilità di unirsi alla competizione proposta da R360.

Accogliamo con favore nuovi investimenti e innovazioni nel rugby, e sosteniamo le idee che possono aiutare il gioco a evolversi e a raggiungere nuovi pubblici; tuttavia, qualsiasi nuova competizione deve rafforzare lo sport nel suo insieme, non frammentarlo o indebolirlo.
Tra i nostri compiti come federazioni nazionali c’è quello di adottare una visione d’insieme nei confronti delle nuove proposte e valutarne l’impatto su diversi aspetti, incluso se esse contribuiscano all’ecosistema globale del rugby — di cui tutti siamo responsabili — oppure se rappresentino un elemento negativo per il gioco.

R360 non ci ha fornito alcuna indicazione su come intenda gestire la tutela della salute dei giocatori, su come gli atleti potrebbero continuare a perseguire il sogno di rappresentare il proprio Paese, né su come la competizione possa coesistere con i calendari internazionali e nazionali, frutto di anni di negoziati sia per il rugby maschile che per quello femminile.

Il modello R360, per come è stato presentato pubblicamente, sembra piuttosto concepito per generare profitti destinati a un’élite molto ristretta, rischiando di svuotare gli investimenti che le federazioni nazionali e i campionati esistenti dedicano al rugby di base, alla formazione dei giocatori e ai percorsi di crescita.

Il rugby internazionale e le nostre principali competizioni restano il motore economico e culturale che sostiene ogni livello del gioco — dalla partecipazione di base alle prestazioni d’élite. Indebolire questo ecosistema potrebbe arrecare un danno enorme alla salute del nostro sport.
Tutte queste questioni avrebbero dovuto essere discusse in modo collaborativo, ma i promotori della competizione proposta non hanno coinvolto né incontrato tutte le federazioni per spiegare e far comprendere meglio il proprio modello di business e di gestione.
Ciascuna delle federazioni nazionali, pertanto, informerà i giocatori e le giocatrici che la partecipazione a R360 li renderebbe ineleggibili per la selezione nelle rispettive squadre nazionali.”