di
Francesca Visentin
Esce «La congiura delle vipere», un «feuilleton» dai toni gotici pieno di colpi di scena
Un feuilleton dai toni gotici nella Venezia del Seicento, è il nuovo romanzo di Matteo Strukul La congiura delle vipere (Newton Compton, 352 pagine, 12,90 euro). Gli echi di Dumas, de Cervantes, Stevenson, Steinbeck aleggiano tra le pagine di una storia che mette al centro l’avventura, tra popolani furbi, imbroglioni privi di scrupoli o costretti a vivere di espedienti, per cui la sopravvivenza è l’unico faro da perseguire, costi quel che costi. In pieno stile picaresco, insomma, la storia si snoda tra veleni, intrighi, spie, congiure. In una Venezia minacciata dai pirati Uscocchi protetti dall’arciduca d’Austria.
Mentre un misterioso personaggio, «lo Spettro» di Venezia o «El Caigo», si aggira tra calli e sestieri seminando morte con la spada e con il veleno, un modo personalissimo per fare giustizia dei torti subiti. Il Capo degli Sbirri e degli Inquisitori di Stato indagano, c’è anche una cospirazione nell’ombra. E Rea, giovane prostituta, orfana, salvata proprio dallo Spettro, impara a realizzare fragranze e aromi e diventa la più richiesta profumiera di Venezia. Intanto «L’Invelenada», donna spietata, a lei legata, che ha giurato vendetta alla Serenissima, insieme al marchese di Bedmar, ambasciatore spagnolo a Venezia e a una banda di «vipere», progetta una congiura per rovesciare il doge. Una trama intricata, piena di continui colpi di scena, che riporta in scena e rende attuale struttura e emozioni tipiche del feuilleton d’altri tempi.
Storia basata su ricerche approfondite
Matteo Strukul presenta il romanzo il 7 ottobre in prima nazionale alla libreria Mondadori Ipercity di Albignasego (ore 18.30) e venerdì alla Ubik di Mestre. «Ho voluto rendere più marcata la componente di invenzione della storia rispetto ad altri libri precedenti – spiega Strukul – . Sebbene mantenendo una cornice storica fondata su ricerche approfondite, ho immaginato personaggi che potessero essere più figli della mia scrittura, come El Caigo e l’Invelenada. Anche per questo romanzo comunque lo studio è stato ampio e entusiasmante. Il libro affronta anche il tema dei profumi e dei veleni, di cui Venezia era la capitale assoluta nel Seicento». Intrighi e passioni si mescolano a morte e rivalità, tra personaggi storici realmente esistiti e creazioni della fantasia dello scrittore.
La cospirazione
La congiura di Bedmar attorno a cui ruota buona parte della vicenda, è leggenda o realtà? Lo spiega Matteo Strukul: «Dal punto di vista veneziano la cospirazione vi fu, dalla prospettiva spagnola si sostiene invece che si trattò di una macchinazione della Serenissima per smantellare la rete di spie del marchese di Bedmar, per allontanarlo dalla città. Il fatto che la congiura sia una leggenda o un falso storico ha acuito in modo prepotente la mia curiosità di romanziere». A questo proposito Strukul ha approfondito e confrontato teorie attraverso ricerche su trattati, documenti d’archivio e volumi storici. Spicca tra le molte vicende che mescolano passione e tormento, l’ «impossibile» relazione tra Chiara Varotari (pittrice padovana che visse a lungo a Venezia dove fondò una scuola d’arte, sorella del più famoso Alessandro Varotari detto il Padovanino) e lo Spettro di Venezia «El Caigo», che si dipanerà solo alla fine del romanzo. Lasciando tra l’altro aperta la possibilità di un sequel della storia.
Chiara, «non riusciva a mettere da parte quanto era accaduto con lo Spettro di Venezia. Non poteva farci nulla, era più forte di lei. Le parve di avere rinunciato a sé stessa, alla donna libera, indipendente, fiera che con molta difficoltà aveva cercato di essere in tutti quegli anni . Perfino l’amore per l’arte pareva inaridire dentro a quella nuova Chiara… Ma cosa si aspettava? Fantasticare su un uomo come quello era semplice follia. Un assassino, un sicario, un giustiziere… Però lo Spettro di Venezia difendeva la città. Riparava i torti, seppure in modo spietato… E lei continuava a credere che un individuo come quello potesse avere qualcosa a che spartire con lei. Era una stupida. Una stupida senza speranza…».
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7 ottobre 2025
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