Nel 2024 il Guardian ha cercato di spiegare ai lettori la “confortante gioia” del guardare, uno dietro l’altro, i 264 episodi della saga con protagonista Angela Lansbury nei panni di Jessica Fletcher, definendo La Signora in Giallo un esercizio televisivo “sano” e “rassicurante”, un tuffo nel morbido, se così vogliamo definirlo, capace di pacificare gli animi e contemporaneamente di entusiasmare la lunga fila di appassionati di storie dal retrogusto noir. E di crimini, nella tentacolare Cabot Cove – immaginaria cittadina del Maine dove vive la protagonista, docente in pensione, scrittrice di gialli e detective per passione – ne capitano parecchi: la BBC l’ha nominata la città con il più alto tasso di omicidi nel mondo (quello finto delle serie tv, ovviamente), con ben 5,3 assassinii ogni anno tra il 1984 e il 1996 su appena 3.560 abitanti. Quando, nel 2022, Angela Lansbury è morta a a 96 anni, con lei se ne è andato per sempre questo universo immaginifico e tranquillizzante: viene difficile pensare che possa esserci un’altra Jessica Fletcher dopo di lei, eppure la macchina dell’intrattenimento hollywoodiano ha scelto di rimettere in moto lo sterminio dei poveri abitanti di Cabot Cove affidando a un’altra attrice, Jamie Lee Curtis, quel ruolo così unico, tagliato appositamente sulla verve artistica e sul volto dell’attrice britannica.

Perché sì, Jamie Lee Curtis alla fine ha confermato: sarà Jessica Fletcher in un reboot de La signora in giallo (Murder, she wrote è il titolo originale) di prossima produzione, probabilmente un film per le piattaforme di streaming, anche se il progetto è ancora tutto in divenire. E lo ha confermato dal red carpet del sequel di un celebre teen movie dei primi Duemila, Quel pazzo venerdì con Curtis, appunto, e Lindsay Lohan (si chiama Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo ed esce il 6 agosto al cinema), in una inception infinita di corsi e ricorsi televisivi che si susseguono al cinema e in streaming da anni e sembrano essere diventati il pilastro della serialità e del botteghino. Un flusso di ritorni che non sempre raccoglie il favore del pubblico, soprattutto quando va a stravolgere i contorni di un personaggio feticcio c0m’è quello di Lansbury/Fletcher, ancora perfettamente in grado, replica dopo replica, di appassionare gli spettatori di ogni età senza il bisogno di rinverdire la narrazione. O peggio, di fare un recasting della protagonista principale per puri scopi di marketing.

Jamie Lee Curtis è la migliore scelta possibile, ma come si fa a sostituire l’unica e sola Angela Lansbury?jamie lee curtispinterestVALERIE MACON//Getty Images

Jamie Lee Curtis sarà Jessica Fletcher in un reboot de La signora in giallo

Perché a una scrittrice di gialli in pensione era permesso stazionare – anzi, no, curiosare – sulla scena di un crimine? Qual è la capienza del cimitero di Cabot Cove, data la ricorrenza di morti naturali e dolose nella cittadina? Ma soprattutto, davvero il pubblico è pronto ad accogliere una nuova Jessica Fletcher, seppur interpretata da un’attrice di lungo corso com’è Jamie Lee Curtis, quando riguardare le vecchie puntate de La signora in giallo (le 12 stagioni complete in Italia sono visibili su Now) è già un’esperienza indimenticabile? Sono domande che non trovano risposta, l’ultima soprattutto: mentre si attendono dettagli su questa nuova produzione, la speranza è che la grandeur di Lansbury, trasfigurata nel suo alter ego più celebre, non vada perduta.

angela lansburypinterestPaul Harris//Getty Images

Angela Lansbury è la Signora in giallo (e sempre lo sarà)

Diffidare da chi non ha Jessica Fletcher nel suo bagaglio di reference pop

Il suo sorriso impresso su decine di t-shirt, le sue battute gentili ma lapidarie (“Non sottovaluterei l’intelligenza delle casalinghe di Cabot Cove” rimane la più sublime, la più femminista, la più reazionaria delle sue citazioni), il sesto senso candido e arguto sono alcuni dei tratti distintivi di Jessica Fletcher, la detective amatoriale più prolifica della storia della televisione, la pensionata più proattiva ed empatica del Maine, l’appassionata di gialli e antesignana del true crime convinta che “spesso la soluzione più semplice è quella giusta“. Con questa sua perenne caccia all’essenziale e guidata da un profondo senso di giustizia La signora in giallo è riuscita a catturare assassini efferati, a smascherare truffe e a disvelare cattiverie e meschinità, diventando l’emblema di un moralismo mai populista o macchiettistico ma sempre giusto, equo e, soprattutto, godibile e rasserenante.

angela lansbury in 'murder, she wrote'pinterestArchive Photos//Getty Images

La signora in giallo, Angela Lansbury in una foto del 1984

Ad Angela Lansbury – che, infaticabile, ha lavorato alla serie per 15 anni, dal 1984 al 1996, diventandone a un certo punto anche produttrice esecutiva e partecipando come protagonista anche a 4 film per la tv con protagonista Jessica Fletcher – va il merito di aver disegnato i tratti di una donna geniale ma mai sopra le righe, indipendente ma sempre orientata al prossimo, capace di dipanare matasse che neanche i più esperti esponenti delle forze dell’ordine (tutti maschi, ovviamente) sembrano capaci di sbrogliare. Sulle spalle di chi la sostituirà grava un compito pesante: riportare in vita un mito in chiave contemporanea – si spera non troppo – senza disperderne l’energia positiva, abbandonare per strada quell’atmosfera retrò e consolante o lasciarsi andare a facili imitazioni. E se proprio la nuova Cabot Cove non dovesse piacerci, si potrà sempre tornare in quella vecchia, l’originale. Mai come in questo caso le repliche sono le benvenute.

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