Torna “La Scossa Granata”, di Michelangelo Suigo: “Certi finali siamo capaci di scriverli solo noi”.

Certi finali siamo capaci di scriverli solo noi. Sembra che il Toro abbia un karma particolare, che ci porta regolarmente al suicidio. Quello che è successo all’Olimpico contro la Lazio, proprio sotto i nostri occhi increduli, non è solo un pareggio per 3-3, ma una vittoria buttata nel modo più amaro e incredibile possibile, al 103′, su calcio di rigore, per giunta un pò generoso. La beffa porta la firma di Cataldi dal dischetto, ma in realtà è l’ennesima dimostrazione che il Toro ha enormi lacune, soprattutto mentali.

​Quando al 93′ Saul Coco segna di testa sotto lo spicchio di tifosi granata, sembrava che i tre punti fossero in tasca, illudendo tutti. Ma non avevamo pensato che Dembelé, ahinoi recidivo, potessa commettere un’ingenuità clamorosa, cincischiando in area al 95″ e 42″ (a 18″ dal fischio finale), invece di spazzare via il pallone. Coco completa la frittata, atterrando Noslin, e si materializza l’incubo granata. Il Var richiama l’arbitro Piccinini che, dopo un check interminabile e una maxi-rissa in campo, assegna il penalty. La sequenza che porta al rigore nasce da una vera e propria follia di Dembelé, subentrato a Pedersen. Una leggerezza inaccettabile a tempo scaduto, che evidenzia una difesa inguardabile nelle fasi cruciali. Questo problema del Toro, tuttavia, non si limita all’ultimo minuto. La squadra di Baroni aveva già palesato l’abituale fragilità difensiva nel primo tempo, subendo la doppietta di Cancellieri in maniera fin troppo agevole. Entrambe le reti sono arrivate con il medesimo copione: lancio lungo della difesa laziale a scavalcare il centrocampo, con l’esterno biancoceleste bravo a finalizzare approfittando delle disattenzioni, prima di Coco e poi, molto peggiore, di Lazaro. Difesa, quella granata, che sprofonda a 13 gol subiti, ultima in Serie A.

​Tra l’altro non abbiamo affatto condiviso la scelta iniziale di mister Baroni di preferire proprio Lazaro sulla fascia sinistra a Nkounkou. Quest’ultimo, una volta entrato al 63′, ha dato un contributo decisivo, propiziando con un’ottima azione sulla sinistra l’assist per il gol del momentaneo 2-2 di Adams. La sua vivacità e capacità di spinta fanno riflettere sulla gestione dei terzini da parte del tecnico. Nonostante la frittata finale, ci sono stati anche degli spunti positivi. L’auspicata e indispensabile reazione granata si è vista, con una prestazione positiva che ha portato il Toro a guidare il match per larghi tratti, tirando 15 volte, di cui 8 in porta, e rendendosi decisamente più pericoloso della Lazio. L’attacco granata ha mostrato carattere, soprattutto nel pareggio e nel sorpasso del secondo tempo. Simeone aveva aperto le marcature al 16′, dimostrando il suo feeling con il ggol. Molto bene anche Ngonge, autore di giocate importanti e costante spina nel fianco per la difesa avversaria, nonostante abbia sciupato lo 0-2 solo davanti a Provedel, e lo stesso Adams, entrato e subito a segno con un bellissimo piattone destro all’incrocio, e poi vicinissimo alla doppietta al 92′. Tra i bocciati, oltre a Lazaro e Dembelé, c’è Casadei, apparso spaesato e poco incisivo in mezzo al campo. Il pareggio in rimonta lascia l’amaro in bocca. Sono tre punti d’oro letteralmente buttati, che avrebbero dato respiro e fiducia in vista della sosta. Ce ne torniamo a casa con un punticino, che ci fa salire appena a quota 5 in classifica, con una media punti di appena 0,83 a partita. Ora, c’è tempo per riflettere sugli errori e sulla necessità di una maggiore maturità tattica. Al rientro, ad attendere i granata, ci sarà l’impossibile sfida casalinga contro il Napoli.

Manager, docente Luiss, esperto di comunicazione e Public Affairs, giornalista pubblicista col cuore granata. Michelangelo Suigo è un autore che per chi è avvezzo al mondo della comunicazione, specialmente se legata all’imprenditoria, non ha bisogno di presentazioni. Chi volesse approfondire il suo sterminato curriculum può farlo sul sito di Inwit, azienda di cui ricopre attualmente il ruolo di EVP External Relations, Communication & Sustainability Director. Ma soprattutto, per quel che attiene a questa rubrica, Michelangelo è un orgoglioso e genuino tifoso granata.

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