Per chiunque visiti Venezia, Piazza San Marco rappresenta il cuore pulsante e monumentale della città. Eppure, in questo contesto di storia millenaria, si nasconde un gioiello dell’architettura moderna italiana, un luogo che racchiude una densità di significato, soluzioni e dettagli tali da renderlo un vero e proprio manifesto di cultura e innovazione: il Negozio Olivetti di Carlo Scarpa, che dopo decenni di abbandono è ora in gestione al Fai e di nuovo visitabile al pubblico.

Questo spazio non è mai stato un semplice punto vendita: fu pensato da Adriano Olivetti come un vero e proprio “biglietto da visita in Piazza San Marco”. L’obiettivo era creare una vetrina per esporre i prodotti industriali Olivetti e, al contempo, mostrare il lavoro e la filosofia dell’azienda in Italia. Aperto nel 1958, oggi il negozio è una testimonianza della maestria di Carlo Scarpa e della storia di Olivetti.

La visione di Olivetti: l’eccellenza oltre il profitto

Per comprendere l’iconicità del negozio veneziano, è fondamentale inquadrare la figura del committente, Adriano Olivetti, che anticipò la rivoluzione informatica mondiale del secolo scorso e creò un’immagine aziendale unica.

Nella cultura Olivetti della metà del secolo scorso era radicata la convinzione che i luoghi di lavoro e di produzione dovessero possedere elevate qualità estetiche e funzionali. Questa convinzione si estendeva anche ai negozi, che dovevano trasmettere un messaggio di efficienza, qualità del design ed eccellenza tecnologica.

In città chiave come Venezia, il negozio aveva una funzione di rappresentanza e comunicazione dell’immagine aziendale, prima ancora di essere un’attività commerciale. Per realizzare questo ambizioso progetto in un contesto monumentale come Piazza San Marco, Olivetti si rivolse a un artista che conoscesse profondamente l’architettura e la cultura di Venezia: Carlo Scarpa.

L’architettura

Il negozio si trova in un punto privilegiato, sotto i portici delle Procuratie Vecchie, all’angolo con il sottoportego e la corte del Cavalletto. Scarpa dovette affrontare spazi angusti e vincoli architettonici stringenti: non potendo puntare su grandi forme ariose, il progetto si concentrò maniacalmente sui dettagli e sull’accurata selezione dei materiali.

Il negozio fu concepito come un luogo di grande modernità architettonica, pur rispettando la tradizione veneziana. Il prospetto verso la piazza, sotto i portici, si presenta completamente aperto verso lo spazio esterno. Le quattro campate angolari sono scandite dalle paraste cinquecentesche, rese evidenti dall’eliminazione dei tamponamenti opachi, sostituiti da grandi lastre di cristallo trasparente. Queste lastre sono smussate a punta di diamante e contenute in preziosi telai di müntzmetall (una lega metallica).

L’atrio d’ingresso, schermato verso la piazza da una cancellata in ferro, è arricchito da una composizione di lastre in pietra d’Istria disposte in quadranti secondo lo schema del quarto eccentrico, una soluzione geometrica particolarmente cara a Scarpa. Al centro di questa composizione si trova il logo Olivetti a spirale quadrata in rame, che integra un meccanismo illuminante.

La promenade e i segreti nascosti

L’interno del Negozio Olivetti è concepito come una vera e propria promenade architetturale, ricca di eventi visivi ma percepibile nella sua integrità, grazie alla sapienza nell’uso della luce naturale e dei suoi riflessi.

Lo spazio, sebbene non ampio, è di grande impatto per la sua eleganza formale e per l’attenzione a ogni singolo particolare, disegnato su misura.

Uno degli aspetti più affascinanti è il pavimento, sopraelevato di 30 centimetri rispetto al livello della piazza, in parte per proteggerlo dall’acqua alta. Per la realizzazione è stata impiegata la tecnica del mosaico in vetro affondato nella calce grassa.

Le tessere di pasta vitrea di Murano sono disposte in quattro diversi colori, con dimensioni diverse per ogni colore, in altrettante parti del negozio. Le tessere, collocate su un fondo chiaro, seguono allineamenti precisi ma irregolari, ispirandosi a schemi pittorici di Paul Klee. L’effetto visivo desiderato era quello di simulare la mobilità dell’acqua, come se la superficie fosse costantemente sotto l’effetto dell’acqua alta. Questo dettaglio lega la modernità del design alla tradizione veneziana e alla sua ineludibile relazione con la laguna e le maree.

L’intero spazio interno è rivestito con una varietà di materiali pregiati, tra cui pannelli a stucco lucido, lastre di marmo di Aurisina, soffitti a calce rasata e legni africani. L’intera parete è rivestita da pesanti lastre di pietra d’Istria, usate come crustae antiche, mostrando diverse possibilità di lavorazione (scabra, liscia, scavata, a rilievo), cui rispondono “doppi” analoghi di cristallo.

Il Negozio Olivetti è, in definitiva, un’opera d’arte in cui l’architettura convive perfettamente con l’arte, grazie all’unione armoniosa di forme, colori e materiali.