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Dopo l’intervista a Massimo Marino, è toccato a Valerio Antonini esercitare in diretta a Il Volatore (Rmc 101) il diritto di replica sulla vendita di Telesud e sugli sviluppi che hanno portato allo spegnimento del canale 87.

 

Antonini contesta la ricostruzione di Marino sull’analisi preliminare dell’emittente. Sulle accuse di presunte “minacce” durante un incontro privato di gennaio, Antonini ha letto in studio estratti di email che attribuisce a Marino (datate marzo e maggio 2025) con toni concilianti e la proposta di «trovare un accordo»: «Se si fosse sentito minacciato, sarebbe andato subito in Procura, non mesi dopo», è la sua tesi.

Ha negato che esista una sentenza sul licenziamento di Marino: «Non c’è nessuna decisione passata in giudicato; c’è stata una proposta di conciliazione per vizi procedurali del licenziamento. Procederemo con altri atti per dimostrare le ragioni di merito».

 

Dipendenti, lettere e condizioni di lavoro

Il proprietario di Telesud riafferma quanto già anticipato nelle sue dirette: sostiene di aver ricevuto più lettere da dipendenti e collaboratori con accuse a Marino di restituzioni in contanti di parti di stipendio, pressioni, fino a molestie: «Una in particolare, ma non è l’unico caso». Sul capitolo topi e amianto ha letto un passaggio (senza nomi) in cui una dipendente parla di «feci di topi sulle scrivanie» e «topi che passano sotto i piedi». «Da editore — dice — non potevo far finta di nulla». Aggiunge che un ex consulente del lavoro avrebbe confermato «modifiche alle ferie in busta paga» durante la gestione precedente, affermando di possedere una registrazione dell’incontro (circostanza che dovrà essere vagliata nelle sedi competenti). Marino, nella sua intervista, aveva mostrato certificazioni tecniche dal 2017 sull’assenza di rischio-amianto e parlato di derattizzazioni periodiche, negando molestie e “restituzioni forzate”. Antonini ribatte: «Le carte andranno agli inquirenti: uno più uno fa due».

 Rai Way e spegnimento dell’etere

Sul nodo decisivo, Antonini  dice: «Con Rai Way abbiamo sottoscritto a luglio un accordo transattivo: 65 mila euro la prima rata, già pagata; seconda a fine ottobre; terza a febbraio 2026. Pagheremo quanto dovuto e chiuderemo ogni pendenza».

  • Contesta Marino per non aver «mai sollecitato» da direttore generale i versamenti: «Sapeva dei rischi e non ha mai scritto una mail per i pagamenti».

 Pubblicità, provvigioni e “software taroccati”

Altra smentita sui ricavi commerciali: «Marino oggi parla di 170 mila euro di pubblicità tra ottobre e gennaio; in una sua mail del 27 dicembre 2024 scriveva di 75 mila. La richiesta di provvigioni (32 mila) è infondata: non prevista dai patti, e in contrasto col suo contratto di direttore generale», legge Antonini.

  • Aggiunge un capitolo tecnico: «Durante la sua direzione erano in uso software video non licenziati; li ho regolarizzati con la mia carta per evitare sanzioni».

 

Nota: le dichiarazioni riportate sono affermazioni delle parti rese in diretta. Ogni profilo civile o penale sarà oggetto di verifica. Vale la presunzione d’innocenza.

 

Guarda il video integrale dell’intervista a Valerio Antonini.