TREVISO – L’ultimo colpo che chiude il roster: Treviso Basket riempie la casella del sesto straniero con Brianté Weber, completando così, di fatto, la formazione 2025-26. All’appello mancano solo i giovani che, come prassi, costituiranno l’undicesimo e il dodicesimo a referto. Il nome del 32enne americano, già visto in Serie A nelle scorse due stagioni con Reggio Emilia e Sassari, circolava ormai da alcuni giorni: ieri è arrivata l’ufficialità dell’ingaggio. Playmaker di 1,88 metri, il neo biancazzurro porta agonismo, intensità, leadership, esperienza. La definizione di «giocatore di gran lunga più vocale ed energico della squadra» datagli ai tempi del college è tuttora valida.
APPROFONDIMENTI
Il colpo
L’acquisto conferma la linea seguita dal gm Pasquini nell’assemblare il gruppo, privilegiando, soprattutto tra i non formati, elementi di sicuro affidamento e già ben testati a livello europeo: Weber è all’undicesima annata da professionista, da inizio 2019 oltre Atlantico, e ha già lavorato proprio con il responsabile dell’area tecnica di Tvb nella stagione passata in Sardegna. Non un tiratore puro, “Sir Deuce” (questo il suo soprannome) è a proprio agio in transizione e nel gioco ad alto ritmo, creando per sé e per i compagni. Potrà essere impiegato pure in un assetto con il doppio regista, sperimentato da coach Alessandro Rossi anche nei recenti Europei under 20 e in cui era stato utilizzato occasionalmente alla Dinamo. Magari con Ragland in posizione “2” in fase offensiva, mentre nella propria metà campo, il nuovo arrivato non ha alcun problema ad accoppiarsi anche con le guardie avversarie. Infatti, proprio le doti difensive costituiscono la sua caratteristica. Istinto e reattività, ne fanno anche un buon rimbalzista per il ruolo.
I numeri
Nato a Chesapeake, in Virginia, il 29 dicembre 1992, Weber, dopo la Great Bridge High School, passa alla Virginia Commonwealth University. Il sistema difensivo “Havoc” predicato da coach Shaka Smart sembra tagliato su misura per lui: non a caso, in quattro anni con i Rams, viene inserito per tre volte consecutive nel primo quintetto difensivo della Atlantic 10 Conference e solo la rottura dei legamenti del ginocchio, che pone fine con leggero anticipo al suo percorso collegiale, gli impedisce di raggiungere l’allora record ogni tempo dell’Ncaa per palle rubate, fermandosi a 12 dal primato (con 374 recuperi complessivi, comunque, è tuttora quinto assoluto in tale classifica). Il grave infortunio ne compromette pure la possibilità di essere scelto al Draft Nba 2015. Comincia un andirivieni tra la lega maggiore Usa (47 gare, a 13′ e 3 punti di media, con Miami, Memphis, Golden State, Charlotte e Houston) e la G-League (con Sioux Falls Skyforce e Rio Grande Vipers, venendo anche qui inserito nel secondo quintetto assoluto nel 2017 e nel miglior quintetto difensivo nel 2017 e 2018).
A inizio 2019 varca l’oceano, approdando in Eurolega con l’Olympiacos (8 partite a 11,6 punti, 4,6 rimbalzi e 2,6 assist di media). Poi Francia (Levallois Metropolitans, Gravelines Dunkerque), Canada (Hamilton Honey Badgers), Porto Rico (Indios de Mayaguez), Israele (Bnei Herzliya) e Turchia (Büyükçekmece). Nel 2023-24, il debutto nella Serie A italiana con Reggio Emilia (con compagno Matteo Chillo): per lui 9,0 punti, con il 49% da due, il 30,4% da tre e il 73,5 ai liberi, 3,6 rimbalzi e 3,5 assist e 1,8 rubate di media in 37 apparizioni tra regular season, playoff e Coppa Italia. Sigla anche il suo primato realizzativo (finora) in Lba: 23 punti. La scorsa stagione la inizia in Kuwait, con il Kuwait SC, il club più prestigioso della massima lega nazionale. A marzo, tuttavia, proprio Pasquini lo richiama in Italia, come rinforzo per il finale di campionato: in 8 match con i sardi, fattura 9,3 punti (53,2 da dentro l’arco, 23,1 da fuori, 66,7% dalla lunetta), 4,9 rimbalzi 1,9 passaggi smarcanti e 2,4 palle recuperate. Ora contribuirà alla causa trevigiana.