Non è stata presentata nessuna offerta per Magneti Marelli, la grande società di componentistica per automobili, un tempo di proprietà di Fiat. Se non dovessero esserci imprevisti, l’azienda passerà dall’attuale proprietario, il fondo Kkr, ai creditori, guidati da un altro fondo di investimento, Strategic Value Partners.

Magneti Marelli ha stabilimenti in tutto il mondo e dà lavoro in totale a 46mila persone, 6mila delle quali in Italia. Da anni è entrata in una crisi industriale dovuta soprattutto alle difficoltà dei suoi principali clienti, Stellantis e Nissan, e in generale ai cambiamenti radicali del settore automotive.

Scaduto il tempo per le offerte per Magneti Marelli

Il 26 luglio scadeva il termine ultimo per presentare offerte per l’acquisto di Magneti Marelli, secondo la procedura di amministrazione controllata avviata dal suo proprietario, il fondo Kkr. Sempre stando al Chapter 11, che regola questo tipo di situazioni negli Usa, l’azienda dovrebbe ora passare ai creditori.

Magneti Marelli era passata da Fiat a Kkr, attraverso la controllata CK Holdings, nel 2018. Il costo dell’operazione era stato di 6,2 miliardi di euro e, ai tempi, aveva dato vita al più grande produttore di componentistica per automobili al mondo. Prima la pandemia e poi la grave crisi del mercato dell’auto hanno messo in crisi l’azienda.

La situazione è diventata particolarmente grave anche a causa del fatto che i principali clienti di Magneti Marelli sono Stellantis e Nissan. Il gruppo che include anche tutti i marchi Fiat è da tempo in difficoltà, con un continuo calo delle vendite specialmente in Europa. La casa giapponese invece, dopo il fallito tentativo di fusione con Honda, sta cercando di riprendersi con una difficile ristrutturazione industriale.

Chi sono i creditori che prenderanno in mano la società

A prendere in mano Magneti Marelli sarà Strategic Value Partners (Svp), un fondo di investimento che ha riunito i principali creditori della società, che ha accumulato un debito di 4,9 miliardi di euro. Tra questi, i più importanti sono:

  • Mizuho, holding bancaria giapponese che detiene capitali per 2.000 miliardi di dollari;
  • Deutsche Bank, gruppo bancario tedesco tra i più grandi al mondo;
  • lo stesso Svp, fondo definito “opportunista”.

I creditori hanno assunto come consulente per la situazione di Marelli Patrick Koller, che in passato ha amministrato Forvia, l’attuale principale gruppo europeo di componentistica automobilistica, nato dalla fusione di Faurecia e Hella. Koller ha lasciato l’azienda a maggio del 2025.

A rischio i lavoratori italiani di Magneti Marelli

Mentre faceva parte del gruppo Fiat, Marelli è diventata una multinazionale con lavoratori e stabilimenti in tutto il mondo. I siti produttivi e di ricerca della società sono in totale 170 e danno lavoro a circa 46mila persone. In Italia i dipendenti dell’azienda sono 6mila, divisi in 10 siti.

Alcuni di questi stabilimenti sono già in difficoltà. Nel 2024, al termine di una breve crisi, Magneti Marelli ha venduto uno dei suoi siti più importanti, quello di Crevalcore, in provincia di Bologna, alla piemontese Tecnomeccanica, per la somma simbolica di 1 euro.