Il prezzo dell’oro raggiunge nuovi traguardi e soprattutto sfonda il tetto dei 4.000 dollari l’oncia, che rappresenta un livello psicologico rilevantissimo per il mercato prezioso, che in soli due anni ha pressoché raddoppiato il suo valore. Il future sull”oro per consegna dicembre ha così raggiunto i 4.046 dollari l’oncia (+1%), su un picco di 4.056 USD/oncia, rispondendo anche al progressivo deprezzamento del dollaro Usa.
Le tensioni geopolitiche e economiche
Alla base del rally dei beni rifugio ci sono le consuete tematiche geopolitiche – la guerra in Ucraina ed in conflitto a Gaza – cui si aggiungono tematiche più strettamente economiche, come la politica dei dazi di Trump, responsabile di almeno il 50% del rally dell’oro, ed le minacce all’indipendenza della Fed.
L’effetto shutdown sulla Fed
Ad aggravare la situazione (ed alimentare il rally dell’oro) è sopraggiunto lo shutdown, ovvero la serrata degli uffici pubblici statunitensi, scattata la scorsa settimana a causa della mancata approvazione del bilancio. Il fermo amministrativo, che si sta prolungando con impatti economici maggiori sull’amministrazione Usa, sta ritardando una serie di dati macro, come quelli sul mercato del lavoro, che sono cruciali per le decisioni sui tassi della Rederal Reserve. Questo significa che la Fed si troverà a decidere al buio, quando si riunirà a fine mese, anche se è largamente atteso un altro taglio dei tassi di 25 punti base.
Gli acquisti di ETF e le banche centrali
A sostenere l’ascesa dell’oro, che ha guadagnato oltre il 50% da inizio anno, stanno contribuendo gli insistenti acquisti di ETF sull’oro, che hanno raggiunto il livello più alto da settembre 2022, ma risultano ancora al di sotto del picco del 2020, offrendo spazio ad ulteriori rialzi del metallo.
A sostenere l’ascesa anche gli acquisti record da parte delle banche centrali, in particolare la Banca centrale cinese, che a settembre ha continuato ad acquistare oro per undici mesi consecutivi, portando le sue riserve a livelli record.
Analisti vedono nuovi record all’orizzonte
Per gli esperti di ING, gli acquisti delle banche centrali, la guerra commerciale di Trump, i rischi geopolitici, l’aumento degli acquisti di ETF e ulteriori taglio dei tassi da parte della Fed “suggeriscono che l’oro ha ulteriore spazio per crescere“.
E’ dello stesso parere Goldman Sachs, che ha rivisto al rialzo la stima di prezzo dell’oro, indicando un target a dicembre 2026 di 4.900 dollari l’oncia rispetto ai 4.300 dollari indicati in precedenza. Una review condizionata dal prezzo attuale, più alto di quanto atteso in precedenza, mentreresta ferma a livello percentuale la previsione di aumento del prezzo del 23% entro fine 2026. Gli analisti della banca d’affari stimano ancora acquisti da parte delle banche centrali a ritmi di 70/80 tonnellate nel 2025/2026, che contribuiranno per una percentuale del 19% al rialzo atteso entro fine 2026.