C’era una volta il blocco Juve nella difesa, e non solo, dell’Italia. O meglio, c’erano i blocchi. E ora non ci sono più. Nessuna novità, soprattutto nessun allarme, nel calcio tutto (o comunque tanto) può cambiare alla velocità della luce, ma è un dato di fatto, specchio del momento attuale di una squadra che in questa sosta di campionato ha salutato 13 nazionali, di cui appena due azzurri e uno solo di questi è un difensore: Cambiaso, che però anche con Gattuso si è visto largo nel centrocampo a cinque. Riflettori sulla difesa dunque, l’elenco di juventini rimasti a casa per vari motivi è presto fatto: Di Gregorio, Gatti, Rugani, Bremer, Kalulu e Kelly, tutti a Torino. I centrocampisti più chiamati: Thuram, Adzic, McKennie, Kostic, Koopmeiners (ma stavolta solo ‘grazie’ all’infortunio di Timber); gli attaccanti che non saltano una convocazione: Yildiz, Vlahovic, David, Openda. Questa la situazione in una Juve che in rosa ha 8 italiani: tutti i portieri, tre difensori e due centrocampisti (di cui uno, Miretti, che seppur sulla via del ritorno è ancora ai box da metà agosto). I famosi blocchi dunque vanno ricercati nel passato, più e meno remoto, di un’Italia spesso foraggiata da una Signora più azzurra di altri club.