Repubblica pubblica alcuni messaggi tra l’ex ds, il vice Pompilio e l’ad Chiavelli che, secondo i magistrati, confermerebbero la volontà di gonfiare le cifre dell’affare con la complicità del Lilla

8 ottobre – 12:08 – MILANO

“Speriamo rifiutino… sennò dovremo darci alle rapine”. Il caso dell’affare Osimhen tra Lilla e Napoli torna a far discutere alla luce delle chat, svelate dall’edizione odierna di Repubblica, che vedono protagonisti l’ad azzurro Andrea Chiavelli, l’allora ds napoletano Cristiano Giuntoli e il suo vice Giuseppe Pompilio. Queste carte fanno parte dell’informativa della Guardia di Finanza contenuta nel fascicolo dei pm Lorenzo del Giudice e Giorgio Orano, che hanno chiesto il rinvio a giudizio per il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis e per l’ad Chiavelli per falso in bilancio. L’udienza preliminare è fissata per il 6 novembre. Dal punto di vista sportivo, la Federcalcio aveva archiviato il caso nel 2022. 

osimhen, le chat di giuntoli—  

 Secondo le accuse, per raggiungere la cifra richiesta dal Lilla di 70 milioni, con il placet dell’allora presidente francese Gerard Lopez, sarebbero stati inseriti i cartellini del terzo portiere Karnezis e di alcuni giovani (Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri) valutati in totale 20 milioni, ma poi girati subito in prestito in squadre di Serie C e D e addirittura mai effettivamente recatisi neanche in Francia. È in questo clima quando, il 17 luglio 2020, Chiavelli e Giuntoli si stanno scambiando le prime bozze di accordo con il Lilla e l’ad si lascia andare alla battuta riportata sopra. Qualche minuto dopo, a messaggiare con l’allora ds azzurro è il suo vice Pompilio. “Sto fermo – scrive Giuntoli – infatti mi ha detto di mandarla, sperando che non accettino. Devo parlare con Aurelio. Che terrorista”. “Questo è terrorismo psicologico”, ribatte Pompilio. “Terrorista. Scrivi che siamo stati fortunati che Amrabat e Kumbulla non sono voluti venire – insiste Giuntoli, facendo capire quanto il budget di mercato fosse limitato -. Altrimenti bisognava giocare il campionato con Petagna”. “Non devi scrivere nulla – si allarma Pompilio”. Tracce nelle mail non se ne lasciano. A voce quello che ti pare”.

caso osimhen-plusvalenze: i dubbi del lilla—  

Nell’informativa della Guardia di Finanza, però, secondo quanto scrive Repubblica, di tracce ce ne sono molte. Dalla mail con cui l’ex presidente del Lilla “propone” di “gonfiare” l’affare (“Questo, carissimi, vi permette di pagare un prezzo inferiore rispetto a qualsiasi altro club, ma con un valore nominale che è quello necessario per chiudere”) alle lunghe discussioni sui giocatori da inserire nell’affare: si parte da Llorente, si passa dal brasiliano Leandrinho ad Ounas fino ad arrivare alla formula con Karnezis e i tre giovani. Qualcuno che si era insospettito, però, c’era. È il direttore amministrativo e giuridico del Lilla, Julien Mordacq che indirizza questo messaggio all’allora ceo dei francesi, Marc Ingla: “È mio dovere metterti in guardia di nuovo a proposito dei rischi connessi a questo affare, in ragione degli elementi che ti ho esposto verbalmente. Ogni particolare ritenuto “strano” potrebbe generare domande sull’insieme di queste operazioni (accordi relativi a 5 giocatori) e bisognerà apportarvi elementi di risposta reali e giustificazioni”.