di
Arianna Ascione
Il cantante si è esibito ieri sera all’Unipol Forum. L’11 e il 12 ottobre sarà al Palazzo dello Sport di Roma
Ieri sera – martedì 7 ottobre – all’Unipol Forum di Milano è andato in scena il primo concerto italiano di Damiano David (prossime tappe l’11 e il 12 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma). Nel corso dello show sold out il cantante ha presentato – partendo da «Born With A Broken Heart» – le tracce del suo primo lavoro solista: «Funny Little Fears».
A proposito di paure, Damiano non ha nascosto l’emozione per essere tornato ad esibirsi in patria: «Posso dire che l’Italia è l’unico posto che mi fa c***** sotto? Ci tengo a fa’ bella figura». Durante il concerto, che ha visto anche l’ospitata a sorpresa di Cesare Cremonini (con cui ha duettato su «La nuova stella di Broadway»), il cantante – prima di «Perfect Life» – si è raccontato a cuore aperto.
«Questo è per me un momento molto importante nello show perché ho provato a dividere tutto in tre grandi parti – ha spiegato al pubblico -. L’inizio, quello che abbiamo visto fino ad adesso, rappresenta la mia vita e la vita negli ultimi dieci anni».
Il riferimento ovviamente è al periodo vissuto con i Måneskin: «Tutto è stato gigantesco, velocissimo e super emozionante. E per tantissimo tempo è stata la parte più bella che la vita volesse darmi. Poi sono cresciuto, un giorno qualcosa si è rotto dentro di me, sentivo di non essere capito in ciò che volevo trasmettere».
Nessun contrasto con gli altri membri del gruppo, ci ha tenuto a precisare: «E questo non ha niente a che fare, voglio specificare, con gli altri componenti della band. Era una cosa solo mia. E dunque per risolverlo non c’era altra possibilità che fare qualcosa da solo, non perché l’amore fosse finito o ci odiassimo, o stronzate del genere, ma semplicemente perché il problema era mio e me lo dovevo risolvere io».
Da qui la genesi delle nuove canzoni: «E quindi ho scritto questo disco che mi ha fatto capire che il motivo per cui ero triste era perché la mia vita era perfetta, ma solo apparentemente. Non era la mia idea di perfezione, era l’idea di qualcun altro. E non c’entravano nulla gli altri componenti della band o di chi mi stava intorno, era forse del me più giovane e meno maturo che non aveva nessuna cazzo di idea di quello che volesse fare nella vita. Non ce l’ho nemmeno adesso, ho 26 anni».
L’avventura da solista di Damiano David rappresenta insomma un nuovo inizio: «Sto provando cose. A me piace dire che la mia seconda vita è iniziata dopo questo disco, perché ho capito davvero tante tante cose. E adesso davvero la mia vita è qualcosa di molto vicino alla mia idea di perfezione».
8 ottobre 2025 ( modifica il 8 ottobre 2025 | 11:46)
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