Perseguitata, minacciata e anche picchiata per avere visioni diverse su come crescere la figlia. A processo il 41enne di origine siciliana che da settembre scorso è latitante dopo aver rotto il braccialetto elettronico ed essere fuggito dagli arresti domiciliari da un paesino della provincia di Siena dove si trovava in misura cautelare. Ieri mattina, al tribunale di Ancona, per l’uomo doveva iniziare il processo per stalking, maltrattamenti e lesioni nei confronti della ex compagna (parte civile con l’avvocato Alessandro Calogiuri) per fatti accaduti tra febbraio e aprile del 2025, a Osimo. Il giudice Carlo Cimini si è dovuto pronunciare incompatibile perché aveva già seguito un procedimento nei confronti dell’imputato quindi il processo passerà alla giudice Paola Moscaroli: prima udienza il 16 ottobre 2026. Stando alle accuse i problemi in coppia sarebbero arrivati quando il 41enne non voleva che la figlia minorenne fosse sottoposta alle vaccinazioni obbligatorie. Tra lui e la ex convivente, una 31enne osimana, era già in corso anche una causa civile (che ha portato a prendersela anche con una avvocata aggredita fuori dal parcheggio degli Archi il 2 aprile scorso) e l’uomo non avrebbe rispettato le modalità di visita alla figlia. Con numerose chiamate e messaggi, inviati anche tramite parenti e amici, avrebbe perseguitato la donna per farle cambiare idea sui vaccini e per vedere la figlia fuori dai giorni già stabiliti. Il 29 marzo scorso l’avrebbe aggredita spingendola contro un muro e provocandole ferite guaribili con tre giorni di prognosi. Il 30 marzo avrebbe suonato di continuo il campanello di casa di lei minacciando ripercussioni anche contro i parenti se non gli faceva vedere la figlia e con frasi come queste: “Vi uccido, faccio una strage”.
ma. ver.