Un legame solido

Nicolas Todt notò Charles Leclerc dopo il successo del monegasco nel campionato cadetto francese di kart, nel 2009. E così il transalpino diventò il manager di Charles, che entrò nel novero di piloti assistiti dalla sua ARM, dov’era già presente Jules Bianchi. Todt jr. ha dunque guidato l’intera carriera di Leclerc, portandolo a concretizzare il sogno di diventare pilota Ferrari. Ora manca l’ultimo tassello, il più difficile e romantico, ovvero quello di laurearsi campione del mondo con il Cavallino Rampante.

Quanto dovrà aspettare Leclerc?

Uno dei tormentoni degli ultimi anni riferiti a Leclerc è indubbiamente quello del ‘date una macchina a questo ragazzo’. Concetto che, con parole più misurate, ha anche espresso proprio Nicolas Todt in un’intervista concessa al giornale di Singapore StraitsTimes, nel fine settimana caratterizzato dalla gara nella città-stato asiatica.
Charles è uno dei migliori talenti della sua generazione, insieme a Max e ad alcuni altri”, ha esordito il francese, aggiungendo: “Ma non è più un ragazzino, perché ha già disputato molte stagioni con la Ferrari e penso che abbiamo bisogno di una macchina vincente”.

Todt ha approfondito il concetto: “Oggi abbiamo una buona macchina, ma non abbastanza per vincere il titolo. Speriamo che ciò possa accadere presto e che già il prossimo anno la Ferrari abbia una vettura molto competitiva con le nuove regole“. Alla domanda sui presunti interessamenti di altri team (ciclicamente escono voci – mai confermate – su Mercedes o Aston Martin), il manager “è rimasto a bocca cucita”, come ha riportato la testata di Singapore.
Nicolas Todt è però certo che in ottica 2027 potrebbero muoversi molti piloti: “Molti stanno aspettando di vedere come si comporteranno le singole scuderie e quanto saranno competitive, per decidere se restare nei rispettivi team o cambiare. Mi aspetto un mercato molto caldo”.