di
Aldo Grasso

La giornalista di Rete4 è sempre scontata. Il programma affidato a Mauro Corona, con le sue stramberie, sarebbe quanto meno più divertente

Dal comunismo al luogocomunismo: un bel cammino di crescita, non
c’è che dire. Da parecchio tempo non guardavo più «È sempre Cartabianca» (Rete4) ma l’altra sera mi sono fatto forza per Mauro Corona, che stupisce sempre per le sue stramberie. Però devo riconoscergli una cosa: è diventato un modello.

Ormai i talk politici al comico preferiscono il modello «Mauro Corona»: penso a Lilli Gruber con Massimo Cacciari o Lucio Caracciolo, penso a Massimo Giletti e Michele Santoro e ad altri ancora.



















































Mi viene quasi da rivolgere una preghiera ai dirigenti Mediaset: perché non fate condurre il programma a Corona, che mi pare più vispo e assennato di Bianchina e non invertite le parti? Ormai Berlinguer è più retequattrista dei retequattristi, come succede spesso ai convertiti, dopo
che hanno ritrovato fede ed entusiasmo.

Di qualunque argomento parli (Ilaria Salis, i divorzi dopo i 60 anni, il 7 ottobre, la solidarietà alla Palestina, la nuova Flotilla, etc) ci mette sempre molto impegno ma dice cose meno interessanti di Corona, come quegli studenti che molto si sforzano, da primi della classe, senza però mai primeggiare.

Berlinguer è sempre prevedibile: sia che faccia scontrare Sallusti e Laura Boldrini, sia che inviti Oscar Farinetti (da quando ha abbandonato il commercio per darsi alle lettere è sempre in tv in veste di opinionista; si dice studioso di media ma forse è rimasto l’unico a credere che la strategia comunicativa di Israele sia stata vincente), sia che dia spazio all’intrepido uomo di mare Vincenzo Fullone (spero non sia il Vincenzo Fullone che da adolescente a Crosia ha visto la Madonna e poi ha avuto le stimmate e poi è diventato chef), l’esito è sempre scontato.

Il suo argomentare assomiglia molto alla crema di rucola che annienta ogni altro sapore. Proprio per questo una conduzione affidata a Mauro Carona sarebbe, quanto meno, più divertente.

Un’ultima cosa: perché non guardavo più «È sempre Cartabianca»? La ragione è molto semplice: è un programma che annoia. Non ricordo
più chi ha detto che la noia è il meritato castigo degli sfaccendati, dei fatui
e degli indifferenti (chiederò a Farinetti), ma non credo di meritare questo
castigo
.

8 ottobre 2025 ( modifica il 8 ottobre 2025 | 13:15)