Il manager passa in rassegna gli articoli sulla futura apertura dello store e commenta: «Forse non sono mai usciti dalla città. Crazy Pizza non è una pizzeria ma un’esperienza»

«Ragazzi sto leggendo su vari siti sul Crazy Pizza a Torino. Arriva a Torino la pizza di Briatore, ce n’era bisogno?». È il video di Flavio Briatore diffuso in questi minuti sui social dell’imprenditore cuneese: maglietta blu, lenti da vista blu, Briatore si riprende mentre con un tablet legge la rassegna stampa di fronte all’annuncio di «Crazy Pizza» a Torino.

Nel mirino anche il nostro giornale: «Mi chiedono se siamo davvero la città della pizza a venti euro? Chi scrive non è mai uscito da Torino – commenta l’imprenditore -. Lasciamo giudicare ai torinesi se Crazy Pizza andrà bene o male. Che poi non è una pizzeria. È un’esperienza».

Tra parolacce e tono seccato l’accusa è rivolta direttamente ai giornalisti: «Lasciateli perdere. Se non serve Crazy Pizza non servono neanche loro». Conclude Briatore: «Noi a differenza dei giornalisti daremo lavoro a venticinque, trenta persone a Torino».

28 luglio 2025 ( modifica il 28 luglio 2025 | 19:27)