La dirigente dell’Agenzia che tutela l’integrità sul reintegro di Ferrara: “I tennisti sono indipendenti, e i membri dello staff di Jannik non avevano violato le regole”
Pellegrino Dell’Anno
8 ottobre – 16:35 – MILANO
La vicenda di Jannik Sinner legata alla positività da clostebol ha scosso il mondo del tennis tra il 2024 e il 2025. Un terremoto, risolto alla fine con tre mesi di sospensione per l’azzurro tra il febbraio e il maggio di quest’anno, che non hanno tra l’altro intaccato la sua classifica, quantomeno nell’immediato. Il caso divenne pubblico nell’agosto del 2024, e qualche settimana dopo Sinner licenziò dal suo staff il preparatore atletico Umberto Ferrara e il fisioterapista Giacomo Naldi, ritenuti responsabili. Quasi un anno dopo, all’indomani di Wimbledon 2025 e in seguito a qualche mese con l’ex preparatore di Djokovic Panichi, l’azzurro ha reintegrato Ferrara. Una scelta che ha sorpreso molti visto quanto era accaduto. Ma che Sinner ha difeso a spada tratta e che, in questi giorni, è stata definita assolutamente legittima dall’ITIA, l’Agenzia internazionale per l’integrità nel tennis.
la decisione sta al tennista—
Karen Moorhouse, direttore generale dell’Agenzia che tutela lo sport da doping, scommesse e altre vicende che potrebbero intaccarne la regolarità, ha rilasciato dichiarazioni a riguardo. Secondo lei non c’è nessuna restrizione: “I tennisti sono indipendenti, spetta a loro decidere chi assumere e lo fanno consapevoli delle loro responsabilità nei confronti del programma antidoping”. La dichiarazione è arrivata mercoledì 8 ottobre, a margine di un annuncio sulle misure a sostegno dei giocatori oggetto di indagini da parte dell’ITIA. Com’era, appunto, capitato a Sinner.
nessuna restrizione a ferrara—
Le spiegazioni del team Sinner si poggiavano sul ruolo che Ferrara ha svolto nella crescita di Jannik, e dell’apporto che può dare per mantenere certi livelli. “Lo staff tecnico di un giocatore è del tutto suscettibile di commettere infrazioni”, ha proseguito Moourhouse, “in ogni caso (di doping) cerchiamo sistematicamente di capire se un allenatore o qualsiasi altro membro dello staff (di un giocatore) sia coinvolto nella commissione dell’infrazione. Nel caso specifico di Sinner l’ITIA ha concluso che i membri dell’entourage dell’italiano non avevano violato alcuna regola. Quindi, dal nostro punto di vista, non vi è alcuna restrizione al loro lavoro nel mondo del tennis”. Una conferma, se ce ne fosse bisogno, della bontà della scelta di Sinner. E di un’attenzione costante a migliorarsi e rimanere al top.
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