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Quando martedì è stato annunciato il premio Nobel per la Medicina Fred Ramsdell, uno dei tre vincitori, stava facendo trekking in un parco nazionale degli Stati Uniti, con il cellulare in modalità aereo. A un certo punto la moglie si è messa a gridare, e lui ha pensato che avesse visto un orso. Era successo invece che il suo telefono aveva cominciato a riprendere campo, ed era stato inondato da messaggi di congratulazioni. Ramsdell ha scoperto così di aver vinto il Nobel, più di un giorno dopo tutto il resto del mondo.

Ogni anno, solo pochi minuti prima dell’annuncio in diretta mondiale, il comitato che assegna i premi Nobel avvisa i vincitori con una telefonata dalla Svezia. O meglio ci prova: le telefonate infatti possono arrivare di notte in base al fuso orario, o in uno dei tanti momenti quotidiani in cui per qualche motivo non si riesce a rispondere. Per questo non è raro che scienziati, autori o ricercatori scoprano di aver vinto il Nobel da qualcun altro e in modi improvvisati decisamente non all’altezza di un premio così importante.

La storia più nota in Italia è molto probabilmente quella dello scrittore varesotto Dario Fo, che nel 1997 scoprì di aver vinto il Nobel per la Letteratura mentre si trovava in auto con la cantante e attrice Ambra Angiolini. I due stavano girando una puntata di Milano/Roma, un programma di Rai 3 con interviste registrate sull’autostrada che collega le due città: la notizia gli fu comunicata da un giornalista di Repubblica che si affiancò alla loro auto con la sua. Sul finestrino aveva attaccato un foglio con scritto: “Hai vinto il Nobel”.

Il 16 ottobre del 1991 il professore svizzero Richard Ernst scoprì di aver vinto il Nobel per la Chimica a bordo di un volo da Mosca a New York. «Il capitano venne da me e mi disse che avevo vinto», raccontò in un’intervista, così fu invitato nella cabina di pilotaggio per parlare via radio con la famiglia: «Fu decisamente curioso».

Nel 2013 l’accademia svedese scrisse su Twitter (adesso X) di non essere riuscita a contattare la scrittrice canadese Alice Munro per comunicarle l’assegnazione del premio Nobel per la Letteratura, e di averle quindi lasciato un messaggio in segreteria telefonica. Nel 2020 non è riuscita ad avvisare nemmeno lo statunitense Paul Milgrom, vincitore di quello per l’Economia assieme a Robert Wilson, suo collega alla Stanford University. Milgrom stava dormendo, in più il suo telefono era impostato per non ricevere chiamate da numeri sconosciuti: lo scoprì quando Wilson andò a bussare a casa sua nelle prime ore del mattino per dargli la notizia. C’è il video registrato dalle telecamere di sicurezza.

Il celebre fisico inglese Peter Higgs, premiato nel 2013 per i suoi studi sulle particelle subatomiche assieme al belga François Englert, raccontò di aver appreso del Nobel mentre camminava in strada a Edimburgo, quando una vicina di casa scese dall’auto per fargli le congratulazioni.

L’attivista pakistana Malala Yousafzai, premio Nobel per la Pace nel 2014 assieme all’indiano Kailash Satyarthi, invece era a scuola. Il 10 ottobre di quell’anno stava facendo lezione di chimica nel suo liceo a Birmingham, quando un’insegnante le chiese se poteva uscire un attimo perché doveva dirle «una cosa importante». Lei raccontò che poi continuò a seguire il resto delle lezioni, come se fosse un giorno qualunque. Al tempo aveva 17 anni e ancora oggi è la persona più giovane a essere stata premiata con un Nobel.

Un’altra storia memorabile è quella della scrittrice britannica Doris Lessing, che nel 2007 stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa con il figlio. Appena scesa dal taxi un giornalista di Reuters le chiese se avesse saputo la notizia, e quando le disse che aveva vinto il Nobel per la Letteratura rispose «Oh, Cristo!», minimizzando molto e cercando di eludere le domande successive.

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