ROMA – Dazn, la pay-tv del calcio, sta spedendo una lettera alle persone che hanno utilizzato il pezzotto per vedere le partite in modo illegale. La missiva contiene la richiesta di pagare 500 euro.

Destinatari della lettera di Dazn sono gli “sportivi” che – secondo la Procura di Lecce, titolare di un procedimento penale sul pezzotto – hanno guardato la Serie A, la Serie B, le Coppe europee con abbonamenti pirata.

Nella sua missiva, Dazn ricorda che queste persone hanno già ricevuto una “sanzione amministrativa”, per mano della Guardia di Finanza (che li ha identificati grazie al suo Nucleo Speciale Beni e Servizi).

Ma la sanzione della Finanza, secondo Dazn non chiude il caso, anzi. La pay-tv reclama il pagamento di 500 euro come “indennizzo forfettario” per una “composizione” pacifica del danno che Dazn pensa di aver ricevuto.

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Le iniziative giudiziarie

I destinatari della missiva avranno 7 giorni di tempo per rispondere ad un indirizzo email dell’emittente del calcio. In caso di mancata risposta, “Dazn si riterrà libera di avviare le iniziative giudiziarie appropriate”.

Il messaggio della pay-tv è chiaro: pagate subito i 500 euro per evitare “iniziative giudiziarie di natura risarcitorie e protettive” che comportano sempre un “aggravio dei costi”.

La lettera, a firma dell’amministratore delegato di Dazn Italia Stefano Azzi, reclama anche il pentimento degli utenti pirata che dovranno attestare “il formale impegno a non porre in essere in futuro ulteriori comportamenti che ledano i diritti” della pay-tv.

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I consigli legali

La lettera – avvistata dai siti Dday e Fanpage – circola in un gruppo che, su un famoso social, raccoglie avvocati e persone in cerca di consigli legali.

Una di queste persone, che scrive per conto di un amico, pone ai legali del gruppo una serie di domande:
– se è già stata pagata la sanzione amministrativa, è legittimo che Dazn chieda anche questo indennizzo privato anni dopo?
– Ci sono conseguenze legali concrete se non si paga entro i 7 giorni?
– Conviene rispondere alla lettera o ignorarla?
– Vale la pena consultare un avvocato o è una richiesta “standard” che non porta quasi mai a un giudizio?

La parte lesa

Da novembre 2024 – in occasione dell’indagine di un’altra Procura, quella di Catania – l’emittente ha messo a punto la sua strategia. Già allora l’obiettivo era ricevere un risarcimento dagli utenti pirata beccati dai magistrati e dai finanzieri.

In queste ore, Dazn sta lavorando ventre a terra con tre altre Procure: Bologna, Cagliari, Napoli. La pay-tv ovviamente non acquisisce i dati in modo sotterraneo. E’ stata la Guardia di Finanza a condividerli con Dazn, dopo aver ottenuto il nulla osta della Procura.

In tutti i procedimenti Dazn si è costituita in qualità di titolare dei diritti degli eventi sportivi trafugati e come “parte lesa”.