La sfida era tutt’altro che semplice. Big Sur è un territorio fragile, soggetto a incendi e frane, e Palo Colorado è uno dei suoi canyon più verdi e incontaminati. «Le principali difficoltà hanno riguardato il sito molto scosceso, la protezione delle radici delle sequoie secolari e la necessità di mantenere la giusta distanza dal torrente locale», racconta Schicketanz. «Abbiamo anche dovuto affrontare problemi preesistenti, come un sistema settico difettoso, perdite di scarico e specie invasive, il tutto rispettando rigidi requisiti di sicurezza antincendio e normative edilizie», spiega l’architetta. La risposta è stata un progetto calibrato, una casa sostenibile fatta di plinti su pali e travi a sbalzo per ridurre al minimo le alterazioni del terreno, di un nuovo impianto settico di terzo livello per prevenire l’inquinamento e di un paesaggio ripristinato con vegetazione autoctona.
Tradizione e modernità in dialogo
Un angolo lettura affacciato sul camino crea uno spazio raccolto e luminoso all’interno dello studio.Joe Fletcher
Ma rispettare il luogo non significava rinunciare al linguaggio contemporaneo. «Abbiamo voluto creare una casa moderna che fosse però profondamente connessa al suo passato», sottolinea Mary Ann Schicketanz. «Il nostro obiettivo era rispettare il contesto storico del quartiere, in particolare la scala, i materiali e i colori. Invece di copiare le cabine rustiche, abbiamo usato materiali tradizionali come il redwood, legno di sequoia recuperato e il calcestruzzo in chiave moderna, così la casa appare radicata nell’ambiente senza essere una semplice imitazione».
Il redwood come filo conduttore
La cucina si apre verso la zona di servizio, con lavanderia e bagno rivestiti in redwood.Joe Fletcher