“In questo momento non tutti i medici di famiglia in Italia hanno ricevuto le dosi di vaccino antinfluenzale. Il grosso delle consegne avverrà la prossima settimana, quindi in almeno metà delle regioni prima di metà ottobre non sarà possibile vaccinare i pazienti”. Lo ha dichiarato Tommasa Maio, responsabile nazionale Area vaccinale di Fimmg, sottolineando che nella pratica la campagna negli studi di medicina generale inizierà dal 14 ottobre.
In Piemonte, ad esempio, la Regione ha stabilito la data del 14 ottobre come inizio ufficiale. “Se avessi già le dosi e cominciassi a vaccinare non potrei inserire la prestazione in piattaforma e non sarebbe riconosciuta” ha spiegato Maio. “La programmazione per i medici di famiglia inizia con almeno un mese di anticipo, ma la chiamata attiva può partire solo quando le dosi sono effettivamente disponibili”.
Quest’anno l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha previsto il passaggio dal vaccino quadrivalente al trivalente. “È importante informare i pazienti di questa novità” ha evidenziato Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg. “Uno dei ceppi precedentemente inclusi, il B/Yamagata, non circola più. Questo dimostra che i vaccini, se efficaci, eliminano progressivamente la necessità di protezione contro specifici virus”.
Intanto alcune Regioni hanno già avviato la campagna. In Lombardia le prime somministrazioni sono partite il 1 ottobre con priorità a categorie fragili, operatori sanitari, donne in gravidanza, bambini e soggetti con patologie croniche. Sono stati programmati oltre 2,7 milioni di dosi, distribuite a medici di medicina generale, pediatri, farmacie, Rsa e centri vaccinali. Dal 13 ottobre l’offerta sarà estesa a tutta la popolazione. Contestualmente parte anche la campagna contro il virus respiratorio sinciziale, con 65mila dosi disponibili per i nati dal 1 aprile 2025.
Anche nel Lazio le vaccinazioni sono iniziate il 1 ottobre per over 60, fragili, bambini fino a 6 anni, operatori sanitari e donne in gravidanza. La Regione ha messo a disposizione 1,3 milioni di dosi, con la collaborazione di 3.800 medici di famiglia, 450 pediatri, 600 farmacie, 140 centri vaccinali Asl e 35 strutture ospedaliere. Dal 20 novembre l’offerta sarà aperta a tutti i cittadini.
Dal lato pediatrico, la Federazione italiana medici pediatri (Fimp) segnala che le forniture sono arrivate e che molti colleghi hanno già iniziato le somministrazioni. “Abbiamo riscontri positivi in oltre metà del Paese, anche se il monitoraggio è ancora in corso” ha spiegato il presidente nazionale Antonio D’Avino, evidenziando che la chiamata attiva degli assistiti è già partita dove previsto dagli accordi regionali.