Lo scorso 6 ottobre il Consiglio comunale di Bologna ha votato a favore della delibera che conferisce la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese. Relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, Albanese negli ultimi due anni è diventata una personalità tanto discussa dalla destra quanto apprezzata per la sua competenza e la sua preparazione su un tema complesso come quello riguardante la Palestina.

La scelta di conferire la cittadinanza onoraria però ha diviso, come spesso capita, la politica sia nazionale che locale. Tanto che sul web è apparsa una petizione contraria all’onorificenza concessa ad Albanese. La raccolta firme è presumibilmente stata lanciata da un cittadino bolognese, che però ha preferito rimanere anonimo, firmando la petizione con il nome di Giuseppe Dozza, padre costituente della Repubblica italiana e sindaco di Bologna nel secondo dopoguerra.

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“Riteniamo che la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese sia una avventata azione politica da parte della giunta comunale della nostra città e del nostro sindaco Matteo Lepore. Questo genere di riconoscimento dovrebbe unire, rappresentare un sentimento di unità della comunità e non essere l’ennesimo strumento di propaganda politica” si legge nel testo che accompagna la raccolta firme.

“La strumentalizzazione del dolore, l’apertura a distorsioni estremiste, che culminano con la cittadinanza a Francesca Albanese – continua il testo – non rappresentano il sentimento di pace che la nostra città vorrebbe veicolare come propria immagine, non educano alla comprensione di torti e ragioni, non innalzano la coscienza e la conoscenza collettiva verso una tragedia umana che merita rispetto e non utilizzo politico”.

“Per questo motivo – conclude – vi chiediamo di firmare questa petizione, per ricordare alla giunta ed al sindaco di non sostituirsi alla propria cittadinanza sottolineando ancora una volta le divisioni invece di utilizzare il buon senso che Bologna richiede al suo primo cittadino”.

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