Con una mano la guerra, e i rapimenti russi di bambini ucraini (che gli sono valsi il mandato di arresto internazionale). Con l’altra, il padre di famiglia, anche di bambini piccoli. E il padre, e nonno, di varie, famiglie. Vladimir Vladimirovic Putin vive giorni crudeli e impegnati. Il 7 ottobre è stato il suo 73esimo compleanno, che il leader russo ha trascorso almeno in parte in famiglia. Dmitry Peskov ha citato «i nipoti che festeggiano il nonno sempre nello stesso modo: con calore e amore». Un quadretto idilliaco, che avrebbe commosso anche i nostri duri cuori, se non fosse lievemente omissivo. Non solo delle bombe: non ci sarebbero solo nipoti, piccoli, di Putin, ma anche figli coetanei dei nipoti. Agli ultimi due figli del presidente della Russia, avuti con l’ex campionessa di ginnastica Alina Kabaeva, è stato assegnato un cognome di copertura, e per la prima volta escono ufficialmente – nel nuovo libro di Roman Badanin e Mikhail Rubin, «Lo zar in persona» – anche le foto dei due bambini. I piccoli sono registrati nei documenti come Ivan e Vladimir Spiridonov, scrivono Badanin e Rubin. Un cognome che pare alludere al patronimico del nonno paterno, il padre dell’attuale presidente russo – Vladimir Spiridonovich Putin.

Del fatto che i figli di Putin e Kabaeva si chiamino Ivan e Vladimir aveva già scritto il «Dossier Center» di Mikhail Khodorkovsky, ma li chiamava “Putin”, non “Spiridonov”. E siccome ora i due hanno cominciato ad apparire in occasioni pubbliche, è stato possibile per gli autori del libro ottenere e pubblicare le foto per la prima volta.

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Jacopo Iacoboni

22 Settembre 2025

La Tass, l’agenzia di stampa di stato, che ovviamente non menziona figli piccoli di Putin ma solo nipoti, ci ha ricordato che abitualmente Putin trascorre la giornata del suo compleanno lavorando, ma cercando di ritagliarsi del tempo per familiari e amici. Il presidente russo non cita quasi mai i nipoti (che sono due, o forse tre), ma qualche volta l’ha fatto. Nel 2017 aveva detto che erano già all’asilo ma non li voleva veder crescere “come principini”. Negli ultimi due anni ci ha fatto sapere che i suoi familiari più giovani (non è chiaro se anche i figli) parlano fluentemente il mandarino.

Il libro di Badanin e Rubin è una miniera anche di dettagli certamente non noti da tutti. La Famiglia usa ampiamente nomi fittizi in quasi tutti i casi. Con cognomi fittizi vivono anche le figlie del presidente dal primo matrimonio – Katerina Tikhonova e Maria Vorontsova. Il cognome Tikhonova viene quasi certamente dal patronimico di Ekaterina Shkrebneva, la nonna materna.

Secondo diverse inchieste giornalistiche, Putin avrebbe una figlia fuori dai matrimoni, che ovviamente non può avere il nome Putin ma conduce una vita dispendiosa: Elizaveta Krivonogikh, che ha iniziato a usare un passaporto con il cognome di Elizaveta Olegovna Rudnova, sostiene il canale tv ucraino TSN citando fonti di diverse banche date che hanno incrociato acquisti di biglietti aerei, date di nascita, indirizzi, di Elizaveta Krivonogikh e Elizaveta Rudnova. Coincidono in pieno. Elizaveta è figlia di Svetlana Krivonogikh che, secondo numerose inchieste, è stata l’amante di Vladimir Putin alla fine degli anni ’90 e, da origini assai semplici, è diventata azionista di Banca «Rossija», considerata vicina a Putin. La figlia vive in Francia. Il nome che usa deriva probabilmente da Oleg Rudnov, un manager dei media di San Pietroburgo, scomparso nel 2015 e amico di Putin sin dai tempi tumultuosi in cui – secondo molti libri e inchieste – l’attuale presidente russo era l’anello di compensazione tra il sindaco di Pietroburgo e il mondo del crimine pietroburghese.

il retroscena

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Jacopo Iacoboni

17 Settembre 2025

Kabaeva vive certamente nella reggia di Valdai. I due aerei presidenziali atterrano costantemente a Valdai. La donna che forse Putin avrebbe anche sposato in seconde nozze vive in un palazzo di legno separato costruito ad hoc, con un centro benessere, e vi è stata edificata un’area giochi per bambini in un grande parco. Tutto piuttosto visibile ai droni e alle inchieste giornalistiche di Proekt. Le creature devono poter pazziare.

l’analisi

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Anna Zafesova

19 Settembre 2025

La Famiglia ha, nel tempo, preteso i suoi dazi. Compreso una epica litigata con Ljudmila, prima moglie di Putin, che non voleva nel 2004 che lui si ricandidasse. Putin incontrava il regista Igor Shakhdan – anche lui amico fidato da quando fece negli anni ‘90 un documentario sul municipio di Pietroburgo nel quale Putin emergeva come un dio della politica nuova. C’era anche la sua prima moglie in una stanza d’albergo in Messico nell’estate del 2004. Accadde, stando ai racconti di un amico di Shakhdan (che nel frattempo si era allontanato dal presidente russo) che il regista stava cercando di convincere il suo vecchio amico che la Russia stava andando nella direzione sbagliata, e che Putin stava già palesando “tendenze di un autocrate”. E a quel punto, che successe? L’imprevisto. Ljudmila ebbe una specie di attacco isterico e scoppiò quasi a piangere, gridava che il marito aveva sbagliato a candidarsi per un nuovo mandato presidenziale. Putin era scosso, interdetto. Il regista aveva assistito a una scena a cui non doveva assistere. Forse quel giorno, e da Ljudmila, Putin capì che la Famiglia era l’unico potere da tenersi davvero buono, un potere da nascondere e remunerare.