Annullata all’ultimo momento la commissione pace del Comune di Firenze, dove stamani era in programma il voto sulla risoluzione ‘Solidarietà e cittadinanza onoraria a Francesca Albanese’, proposta dal capogruppo di Sinistra progetto comune Dmitrij Palagi, un atto di vicinanza della città alla relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi.
“Motivi personali”
“Su indicazione della presidente Stefania Collesei (Pd, ndr) si comunica che per motivi strettamente personali la convocazione odierna è annullata”, il brevissimo messaggio ricevuto due ore prima dell’incontro dai consiglieri comunali che compongono la commissione. La destra aveva già annunciato fermissima opposizione. Critiche, con motivazioni opposte, da destra e sinistra. Tra i corridoi di Palazzo Vecchio c’è parla di pressioni della comunità ebraica.
“L’assenza della presidente non era vincolante, esiste un vicepresidente. Non si voleva mostrare la spaccatura interna al Pd a pochi giorni dalle elezioni regionali e quindi hanno annullato”, commenta Alberto Locchi di Forza Italia. “Le fratture fra schleiniani e riformisti marcano la pochezza dell’ideologia infilata a forza nella politica, altro che motivi personali, non volevano fare figuracce”, rimarca Massimo Sabatini (Lista Schmidt).
Maggioranza spaccata
Anche dentro la maggioranza la decisione di calendarizzare a pochi giorni dal voto per la Regione, il 12 e 13 ottobre prossimi, l’atto di cui sopra, viene considerato uno scivolone. Maggioranza che comunque è tutt’altro che unita sul tema. “Sono contrario e avrei votato contro in consiglio. Un politico fiorentino deve occuparsi di portare equilibrio nelle varie comunità che vivono Firenze, non di incrementare il dibattito con motivi di astio”, dichiara Marco Semplici, uno dei due consiglieri della Lista Funaro (il terzo, Luca Santarelli, è passato a destra con ‘Noi Moderati’).
L’ex consigliere della Lega Emanuele Cocollini, presidente dell’Associazione Italia-Israele di Firenze, annuncia di aver “inviato un dossier dettagliato a diversi consiglieri comunali su Francesca Albanese”, accusata dallo stesso Cocollini, compagno dell’assessora comunale del Pd Letizia Perini, di “giustificare e minimizzare il terrorismo di Hamas” e quindi contrarissimo alla proposta.
“Permeabilità a dinamiche non chiare”
“La sovranità di un’assemblea elettiva deve garantire il confronto pubblico. Il Comune di Firenze si mostra permeabile a dinamiche non chiare, su cui pretendiamo chiarezza. Non abbiamo chiesto noi la calendarizzazione nella settimana delle regionali. Annullarla senza motivazioni indebolisce la tenuta democratica della nostra istituzione”, attacca il proponente dell’atto, Palagi, esprimendo “forte indignazione” e chiedendo un incontro alla comunità ebraica e alla sindaca Sara Funaro. “Chiunque abbia fatto eventuali pressioni sul Pd parli anche con noi. Non si rinunci al confronto, anche duro”, aggiunge Palagi.
“Io sarei stato a favore sul dare piena solidarietà ad Albanese. Sulla cittadinanza onoraria ci vuole una maggioranza qualificata che va prima ‘costruita’ politicamente. Oltretutto un tema così importante non si sarebbe risolto in una sola commissione”, replica il capogruppo Pd Luca Milani, mentre Alessandro Draghi (Fratelli d’Italia) controribatte: “Il Pd aveva paura di spaccarsi sul voto, doveva pensarci prima, hanno mancato di tatto nei confronti dei membri della commissione. Noi non avremmo votato a favore argomentando come Albanese non collima con il principio Firenze città di pace”.
“Piena solidarietà a Francesca Albanese” arriva invece da tutti i consiglieri del gruppo Avs-Ecolò, Caterina Arciprete, Giovanni Graziani e Vincenzo Pizzolo. “Con piena fiducia in Collesei — scrivono — ribadiamo solidarietà ad Albanese, sanzionata dagli Stati Uniti per aver riaffermato con coraggio il valore del diritto internazionale e per aver denunciato le responsabilità di Stati, aziende e individui nei crimini contro il popolo palestinese”.
Le parole della presidente Collesei
In tarda mattinata, contattata da FirenzeToday, parla anche la presidente di commissione Collesei. “Con la comunità ebraica ovviamente parlo, ma smentisco qualsiasi tipo di pressione. Non stavo bene da giorni e stanotte mi sono sentita ancora male, non potevo presiedere. Il vicepresidente, Palagi, è il proponente dell’atto e non me la sono sentita di affidargli la presidenza per una questione così delicate e importante”, dice al telefono, confermando la “piena solidarietà personale” a Francesca Albanese, il proprio voto positivo alla proposta di cittadinanza e che la discussione sarà “nuovamente calendarizzata appena possibile”.
“Peraltro – aggiunge, al pari di Milani – oggi avremmo visto solo l’inizio del dibattito, non avremmo votato, serviranno più sedute”. Parole che non convincono le opposizioni. Se ne riparla dopo le elezioni regionali. Se non altro, la ridda di dichiarazioni è servita a fare chiarezza su alcune posizioni.
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