Un pavimento in pietra black&white con lampadario di Michael Anastassiades per Flos e una porta scorrevole in ferro e vetro che crea un contrasto voluto con gli elementi d’epoca.Foto Giulio Ghirardi. Styling Elena Mora
Artigiani e materiali della tradizione siciliana
«Ci sono palme siciliane nella “chora”, che lega a sé tutte le architetture creando una ventilazione naturale e scorci dedicati a ciascuna stanza», continua lei. E ci sono la pietra Pece, quella calce bianca di Noto che dopo un anno acquista una tonalità nocciola, pavimenti in pastellone tirato a mano, e compaiono, letteralmente dal nulla, volte, alti soffitti, setti, scale. Le cementine di una stanza vengono traslate con maestria in un’altra, con tutte le sbeccature del caso, la scala ha una nuova balaustra in ferro di risulta, e tanto altro di quel rudere torna a nuova vita come recupero. Come sempre, Francesca utilizza non solo i materiali, ma anche le maestranze del luogo: «Ho portato un’attenzione al dettaglio che spesso oggi vedo perdersi. Ma gli artigiani erano pronti a coglierla perché ce l’hanno dentro», dice.
Le volte decorate sono ex novo su disegno. Sul fondo, luci String Light Sphere (Flos).Foto Giulio Ghirardi. Styling Elena Mora
In ingresso, sedia anni ’50 e due applique Filo di FNA Concept; la porta antica è stata acquistata ad hoc, mentre la porta dipinta a righe conduce alla pool room. La sala da pranzo con tavolo di Draga & Aurel, sedie anni ’50, vasi Venini e lampadario di Samuele Mazza.Foto Giulio Ghirardi. Styling Elena Mora
I committenti sono una famiglia di origine lombarda con tre figli, per la quale FNA Concept ha già progettato una dimora. In questa casa di vacanza scoprono forse una Sicilia che non immaginavano. E vedono nascere un’amorevole meta da un luogo che era muto. «Li ho ascoltati molto e per loro ho pensato stanze di cui poter inventare quotidianamente la funzione. C’è un ingresso gigante, arioso, esattamente in asse con la corte centrale dall’altra parte, e poi ci sono la sala dining, la family room con il camino realizzato in pietra locale, quattro camere da letto e molti altri ambienti, che respirano e si amalgamano. Ho voluto creare un racconto partendo da ciò che ho trovato, ma aggiungendo alcuni elementi dirompenti, giustapposizioni, miscellanee. Desideravo realizzare una casa che desse la sensazione di esserci sempre stata, ma non essendo un edificio storico ho potuto inventare, imparando e rimanendo nel luogo».