Questa villa in Monferrato è un contenitore di memorie e di sensazioni tattili: dai materiali originali restaurati allo stile Mid Century, che la contraddistingue. Per non parlare della vista.
Nel Monferrato, tra le onde verdi di un mare di vigneti, la bellezza si distribuisce a perdita d’occhio. E quale miglior luogo di delizie di questo per godere di una pausa dal mondo, a pochi chilometri dalle città? Sospeso fra Torino, Milano e Genova questo territorio non finisce mai di stupire, dalla cultura enogastronomica che lo contraddistingue alla ricchezza paesaggistica che lo rende famoso in tutto il mondo. Qui, fra una coltivazione di vite e l’altra, l’architetto Smaranda Radicati di Brozolo, founder di Atelier Rad, ristruttura una «villa storica immersa tra i vigenti, pensata come il rifugio di una giovane coppia con la loro bambina». Dopo alcuni anni trascorsi tra New York e Londra, l’Italia era luogo giusto a cui tornare. Lunghe passeggiate, tramonti ramati e la tipica sensazione di quiete che contraddistingue i luoghi verdi della nostra penisola. «I proprietari hanno trovato la perfetta casa di campagna, per fuggire da Milano e dalla settimana lavorativa» aggiunge l’architetto.

La villa, da fuori, si presenta come una tipica abitazione di campagna con le persiane verdi e le pareti color crema. La meraviglia è attorno: campi sconfinati e vigneti a perdita d’occhio la circondano e la ospitano, con grazia e spettacolarità.
Dario Borruto
Scorci suggestivi si rincorrono, dentro e fuori, questa tenuta delle meraviglie. La piscina, a picco sui vigneti, regala stupore e affascina la sguardo soprattutto dall’alto, soprattutto dalla terrazza.
Dario Borruto
Il giardino è stato progettato in continuità con il paesaggio. La vegetazione bassa permette la vista a 360° sulle colline e i camminamenti e i percorsi sono stati realizzati in pietra, rispettosi del contesto in cui si trovano. Anche all’esterno si può godere di momenti di relax e di condivisione in famiglia e con gli amici.
Dario Borruto
Un progetto elegante e sofisticato ma al tempo stesso austero. Colori caldi, nei toni del crema, abbracciano gli arredi e li scaldano. «I materiali scelti, come i legni naturali, le superfici materiche, e i tessuti tenui, accanto alla presenza di arredi d’epoca, dettagli artigianali e alcuni elementi di arredo (provenienti dall’Inghilterra), hanno contribuito a definire un progetto attento e misurato, profondamente radicato nel contesto locale», suggerisce la progettista, che opta per un intervento «capace di coniugare intimità familiare e orizzonti internazionali, tradizione piemontese» ci tiene a sottolineare «e dettagli dei mondi oltreoceano».