Avevano generato un gran clamore le parole, durissime, di Donatella Rettore nei confronti di Giorgia. Dopo essersi scagliata contro la collega, ha poi risposto a sua madre con una certa durezza. Una storia che forse oggi raggiunge la sua conclusione con il commento amareggiato della vincitrice di Sanremo ’95.
L’attacco di Donatella Rettore
Prima di andare oltre, è bene ricordare le parole di Donatella Rettore. Per lei Giorgia non sarebbe altro che una copia di Whitney Houston, sopravvalutata e poco originale. Una dichiarazione alla quale è seguita quella della madre della cantante.
Un post su Instagram al quale la Rettore ha rapidamente risposto: “Voglio bene a sua figlia ma mi chiedo dove sia finita la giovane artista vivace che viveva d’istinto. Ma poi perché una grande cantante di 54 anni ha bisogno di tutti questi avvocati? Non poteva rispondermi?”.
La risposta di Giorgia
Una Rettore un po’ a caccia di polemiche, come spesso accaduto nel corso degli ultimi anni. Basti pensare alla trasformazione che ha subito la sua immagine nella comunità LGBTQ+ dopo le sue parole nel corso degli ultimi anni, a partire dall’intervista a Francesca Fagnani a Belve.
Dal canto suo, Giorgia, a domanda diretta, non si è tirata indietro e ha fornito un’analisi dei suoi sentimenti, senza rispondere con altrettanta acredine: “A essere una copia di Whitney Houston ci metterei la firma”.
Ha poi ammesso che, ovviamente, è consapevole di non poter piacere a tutti. Della Rettore però conserva un bellissimo ricordo. A soli 8 anni ebbe la chance di ritrovarsi a una cena con lei, grazie al fatto che suo padre fosse un cantante.
“Ricordo questa ragazza bionda con le stelline appiccicate sugli occhi. Ho trascorso la serata a guardarla, come una dea. L’ho sempre adorata e mi dispiace che lei non provi la stessa cosa. Certo, mi ha ferita, però per me rimane la dea di quella sera”.
La sua carriera oggi
L’intervista non si è di certo concentrata sul caso Rettore, anzi. Lo sguardo è stato generale sugli ultimi 12 mesi di Giorgia, decisamente inattesi. Ha vissuto, come tanti, una sorta di buco nero durante la pandemia, dal quale ha iniziato a venire fuori grazie al film di Papaleo (Scordato).
“Un anno ma sembrano dieci, inaspettato e insperato”. Nel giro di appena 12 mesi, infatti, è passata dalla co-conduzione di Sanremo 2024 alla guida di X-Factor, dov’è stata poi confermata. Ancora all’Ariston poi, ma come concorrente, ottenendo un sesto posto che per il pubblico è stato assurdo, riscuotendo un enorme successo con il suo brano, La cura per me.
Un percorso complesso e colmo di gioie e dolori. Il tutto concentrato in quelle “lacrime sul palco che ho accumulato in 30 anni, compreso quelle che non ho pianto nel 1995. Quel pianto è stato il riassunto di una vita”.