In Italia si autorizzano circa 600 studi clinici l’anno, per oltre l’85% promossi da aziende farmaceutiche, che investono così oltre 1,3 miliardi di euro. Oncologia e oncoematologia sono i settori più attivi, seguiti da neurologia, immunologia e cardiovascolare. Numeri che ci pongono in quarta posizione in Europa per partecipazione agli studi e pubblicazioni, ma il sistema è fragile: mancano professionisti specializzati, i tempi autorizzativi sono lunghi e il coordinamento tra enti è spesso inefficace. Il rischio è diventare meno attrattivi per le aziende e perdere il valore generato dalla ricerca, sia economico sia in termini di salute.

“Così diversi, così uguali”: il programma del Festival di Salute 2025

25 Luglio 2025

"Così diversi, così uguali": il programma del Festival di Salute 2025

Il tema sarà al centro dell’incontro “La ricerca che crea valore” durante il Festival di Salute a Padova con Gennaro Daniele, Direttore Medico Programma Fase I, Fondazione Policlinico Universitario Gemelli, Chiara De Marchi, Divulgatrice scientifica, e Giovanna Scroccaro, Direttore Area Farmaceutico-Protesica-Dispositivi medici Regione Veneto.

I vantaggi della ricerca

Dal punto di vista economico l’Alta scuola di management sanitario ALTEMS dell’Università Cattolica ha calcolato che per ogni euro investito da un’azienda farmaceutica in uno studio clinico, il Servizio Sanitario Nazionale ottiene un beneficio totale di 2,77 euro. Si tratta in gran parte di costi evitati che, solo nel campo dell’oncoematologia si stima siano pari a 400 milioni di euro all’anno. Dal punto di vista dei pazienti, più studi clinici significa maggiori possibilità di accedere a farmaci innovativi e potenzialmente salvavita; per i medici significa migliorare assistenza e formazione.

L’importanza delle fasi precoci

Non solo è importante attrarre nuovi studi ma lo è anche farlo fin dalle prime fasi di sperimentazione. E sebbene non si sia verificato un crollo nel numero totale di trial negli ultimi anni, la quota degli studi di fase I – cruciali per la competitività internazionale – resta stabile tra l’11% e il 18%, ben al di sotto di Germania, Francia, UK e Spagna. Le sperimentazioni di fase 1 sono quelle che danno le prime indicazioni di sicurezza e tollerabilità di una sostanza nell’essere umano; i centri coinvolti in queste prime ricerche saranno poi anche quelli maggiormente coinvolte nelle fasi successive ed è quindi strategico essere fra questi.

Festival di Salute 2025, i protagonisti

25 Luglio 2025

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Profit e non profit

Secondo il 21° Rapporto AIFA sulle sperimentazioni cliniche, se il contributo del profit resta dominante, si osserva una lieve ripresa del no profit, fondamentale per diversificare gli obiettivi di ricerca. AIFA, per favorire questo trend, nel 2025 ha stanziato 17,8 milioni di euro per promuovere studi sulle malattie rare, spesso trascurate dagli investimenti privati, e 20 milioni di euro per incentivare la ricerca sull’antibioticoresistenza, un fenomeno sempre più dilagante che rischia di mettere in ginocchio i sistemi sanitari.

Appuntamento sabato 11 ottobre alle ore 15 in Aula Magna dell’Università di Padova. La partecipazione è gratuita con prenotazione al link https://eventi.salute.eu/salute2025