Foto James Bort
Foto James Bort
Nato a Parigi nel 1949, figlio di un ingegnere aeronautico, Philippe Starck cresce tra bulloni, motori e sogni di volo, ed è forse per questo che le sue creazioni sembrano sempre leggere, sospese, pronte a decollare. Fin da ragazzo, mostra una curiosità insaziabile: mentre i compagni di scuola modellano tavoli solidi e linee rigorose, lui sperimenta arredi gonfiabili, mobili di plastica trasparente e oggetti impossibili da prendere troppo sul serio.
Il talento non passa inosservato. Negli Anni 80, François Mitterrand lo chiama a ridisegnare gli appartamenti privati dell’Eliseo, un incarico che lo consacra come designer di fama internazionale. Poi arriva il Café Costes, tempio parigino dove le sedie sono più famose dei clienti e, in tutto il mondo, i suoi locali diventano luoghi di culto: design scenografico, ironico e poetico, in grado di trasformare l’esperienza quotidiana in un sogno a occhi aperti.
Foto Fabio Lovino
Foto Fabio Lovino
Starck non si ferma agli interni: porta la sua visione in ogni settore del design. Sedute, lampade, elettrodomestici, barche, edifici e superyacht: oggetti che non si limitano a funzionare, fanno discutere, sorridere, desiderare, come lo spremiagrumi per Alessi, la sedia trasparente per Kartell, le lampade per Flos, per citarne alcuni. Per lui il design non è un mestiere, è un atteggiamento mentale. Ama definirsi fautore del design democratico: bellezza accessibile, ironia e innovazione per tutti, non per pochi. «Il design serve a rendere migliore la vita di tutti», ripete come un mantra.
È il primo a capire che il proprio nome può diventare un marchio, trasformando la sua persona in un simbolo e la sua firma in garanzia di qualità, originalità e visione. I ritratti che lo accompagnano raccontano più di mille parole: mostrano il volto del visionario, il suo spirito irriverente e la forza di un uomo capace di imprimere la propria cifra in tutto ciò che crea. Ogni progetto porta con sé l’idea che il design non serve a decorare, ma a emozionare, sorprendere e migliorare la vita di chi lo vive.
I dieci progetti qui presentati rappresentano a 360 gradi la sua essenza. Dietro le forme leggere, trasparenti o talvolta assurde, c’è sempre precisione, ricerca ed etica. Ogni lavoro, piccolo o monumentale, mostra la sua incredibile capacità di unire innovazione, ironia, funzionalità e poesia. Ad ogni scala.