Da cent’anni in ogni cucina italiana campeggia un volume consumato dal tempo: Il Talismano della Felicità di Ada Boni. Con Il mangiatore di fagioli di Annibale Carracci in copertina, il libro che non passa mai di moda ha formato generazioni di cuochi e cuoche di casa, offrendo ricette, consigli e un modello di cucina quotidiana che è anche affermazione d’identità.
Ora quel testo, scritto per il pubblico italiano un secolo fa, attraversa l’Atlantico in una traduzione integrale in inglese. Un’impresa editoriale frutto di anni di ricerche e tentativi: il New York Times l’ha definita “una missione quasi maniacale”. Ma che cosa significa, per la cucina italiana, vedere il proprio libro di casa diventare accessibile ai cuochi e alle cuoche d’America?

La rappresentazione dell’Italia attraverso la cucina

Il 28 ottobre 2025 uscirà negli Stati Uniti la prima traduzione integrale in inglese de Il Talismano della Felicità, con 1.680 ricette fedelmente rese nella lingua del Bardo, corredate di misure convertite e commenti che cercano di mantenere lo spirito originale. Fino ad oggi l’unica edizione in inglese risaliva al 1950: una versione adattata per il mercato americano, con tagli, aggiustamenti agli ingredienti e libertà editoriali per renderla più “usabile” oltreoceano. Parlava inglese, ma non era la vera voce di Ada Boni.
L’idea di ricominciare daccapo e tradurre l’opera per intero nasce quasi per caso, quando l’editor Michael Szczerban, lavorando su Salt, Fat, Acid, Heat di Samin Nosrat, sente parlare de Il Talismano presente in tutte le case italiane, e decide di acquisirne i diritti editoriali. Dopo ricerche, telefonate e centinaia di referenze a vuoto, alla fine il contatto con un pronipote di Ada Boni fa sì che la sua ossessione diventi progetto concreto. Oltreoceano l’autrice è pressoché sconosciuta, tranne per i milioni di emigrati dall’Italia.

Ada Boni

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Ritratto di Ada Boni, autrice che raccontava l’individualità

Ada Giaquinto nasce a Roma nel 1881 e fa della città eterna il centro della sua attività editoriale e culturale: è giornalista, editrice e autrice attiva fra gli anni Dieci e il secondo dopoguerra. Manifesta uno speciale interesse per le attività culinarie fin da bambina: inizia a cucinare a dieci anni anche grazie alla vicinanza dello zio paterno, Adolfo Giaquinto, noto cuoco fondatore della rivista culinaria Il Messaggero della cucina, fondata nel 1903 e tra i primi periodici interamente dedicati alla cucina italiana. Ada sposa giovanissima il rampollo di una famiglia di orafi romani, Enrico Boni, scultore, pittore, fotografo, critico e melomane, scrittore, profondo appassionato di cucina e gastronomia, e amico intimo dell’inventore dell’haute cuisine Auguste Escoffier. Oltre che anima gemella, Enrico è soprattutto complice intellettuale e collaboratore per Ada, è con lui che fonda la rivista su abbonamento Preziosa nel 1915. Si tratta di uno spazio che raccoglie ricette, consigli domestici e materiali di ricerca che confluiscono nel progetto de Il Talismano. Le prime edizioni (dal 1925 al 1933) sono una serie di esperienze personali e viaggi in varie regioni italiane. Il metodo di Boni unisce controllo redazionale, indagine sul territorio e contributi popolari, collezionando ricette inviate dalle lettrici di Preziosa e adattandole in forma enciclopedica. Questo approccio trasforma il libro in un vero e proprio manuale domestico, pensato per le novelle spose della borghesia e della classe media a caccia di orientamento pratico e autorevole in cucina.

Talismano della Felicita

Identità in cucina come valore intellettuale

Il libro è preciso e profondo, specialmente per quanto riguarda le tecniche di cottura, dalla frittura perfetta, al trucco per rendere soffice il pan di Spagna fino alla preparazione di confetture seguendo rigorose norme igieniche. Ma come ha fatto una donna nata alla fine del XIX secolo, in un’epoca in cui le donne cucinavano solo in casa, a diventare così influente nella vita di migliaia di donne, arrivando a stimolare, spesso senza rendersene conto, lo sviluppo e il riconoscimento delle imprenditrici e delle chef di oggi? Boni nelle mille e passa pagine de Il Talismano della Felicità non propone soltanto ricette e consigli di bon ton: nel suo libro parla direttamente alle lettrici del suo tempo, suggerendo che saper cucinare è una gioia, ma anche parte dell’identità quotidiana, un’arte praticabile ma con valore intellettuale. Il suo lavoro mira a fissare pratiche culinarie e di servizio in rapida trasformazione con l’urbanizzazione e la modernizzazione del Paese. Secondo espresso volere dell’autrice, il volume infatti viene da lei adattato ad ogni edizione seguendo le esigenze, i gusti, i tempi, e le destinazioni delle diverse classi sociali.
Nel tempo il Talismano si amplia fino a superare le duemila ricette e diventa un oggetto familiare, sempre ristampato e adottato come dono di nozze: la sua diffusione capillare in Italia e presso le comunità di emigrati ha fatto sì che molte generazioni imparassero a cucinare “alla maniera di casa” seguendo le sue pagine. Questo ha reso Ada Boni una figura centrale della cultura gastronomica domestica italiana. Nel corso del secolo, il Talismano non è mai stato fuori catalogo, vendendo oltre un milione di copie.

Edizione 1968, foto Eleonora Baldwin

Edizione 1968, foto Eleonora Baldwin

La ricezione negli Stati Uniti

È proprio questo legame duraturo con il pubblico italiano a rendere la nuova traduzione del ricettario-saggio un punto di svolta simbolico. Tra i cuochi italo-americani, la notizia dell’uscita integrale ha già suscitato entusiasmo: molti ricordano le copie consunte del Talismano come il primo contatto con la cucina italiana nelle case dell’emigrazione. Un’esperienza condivisa anche da una delle sue più celebri lettrici e allieve, Marcella Hazan, che si è formata proprio sulle pagine del libro di Ada Boni. Marcella Hazan, arrivata negli Stati Uniti da giovane sposa negli anni Cinquanta, trova nel libro di Ada Boni la prima guida per orientarsi in cucina. Da quell’esperienza nasce il percorso che l’avrebbe poi resa la più autorevole interprete della cucina italiana in America.
L’idea che ora si possa avere una versione de Il Talismano in lingua inglese “senza tagli” è motivo di emozione. Un evento che segna anche un passaggio di testimone culturale: significa riconoscere la cucina italiana non solo come patrimonio da esportare, ma come linguaggio universale. In un momento in cui la gastronomia italiana è spesso ridotta a cliché, restituire l’originale Boni al pubblico internazionale è un modo per riaffermare l’importanza della nostra tradizione culinaria domestica. Il timore, però, è che l’edizione inglese possa perdere qualcosa della sua natura: le misure anglosassoni, le trasformazioni degli ingredienti, il tono asciutto dell’autrice, tutto dovrà sopravvivere alla lingua senza smarrire autenticità.

La traduzione integrale de Il Talismano della Felicità apre al mondo l’esperienza domestica italiana nel corso di cento anni, un racconto che rende la cucina di tutti i giorni lingua viva. Se riuscirà ad attraversare oceani senza smarrire la voce d’una volta, avrà compiuto il suo piccolo miracolo.