Come per gli abiti che creiamo, non si tratta solo di un concetto o di una silhouette, ma anche di come li si indossa. Non è solo una questione di decorazione, ma un ambiente in cui ci sentiamo bene, che riflette chi siamo e come viviamo la nostra quotidianità». La cucina, in perfetto stile lisbonese, è ricoperta di magnifici azulejos che si abbinano alle opaline azzurre che Séverine colleziona da anni. Nell’ufficio di Felipe, la parete è come un grande panorama della sua attività, un “muro dei lavori in corso”, con i suoi limpidi disegni al tratto e i suoi saggi fotografici.
Un altro scorcio della sala da pranzo. Divani Togo di Michel Ducaroy (Ligne Roset) rivestiti in tessuto Raf Simons per Kvadrat. Lampada Shogun di Mario Botta (Artemide).Foto Matthieu Salvaing. Styling Sarah de Beaumont
Lampada a soffitto triangolare di Mario Botta per Artemide (anni ’80), sedie da pranzo Zino di Harvink, sedie Lila Hunter di Philippe Starck per Xo. Sul tavolo custom scultura di César. Fotografia di Helena Almeida.Foto Matthieu Salvaing. Styling Sarah de Beaumont
La casa di Felipe Oliveira Baptista a Lisbona, un luogo dove ritrovare la creatività
Lo spazio è occupato da un enorme tavolo da architetto degli anni ’60, trovato in una vecchia officina, che il designer ama inclinare completamente in verticale e trasformare in un cavalletto per dipingere. Una pausa di tre anni è come un’introspezione creativa per la coppia, dove il ruolo di Felipe nella moda è sempre stato attivo, affiancato da Séverine (sia per il suo marchio omonimo 20 anni fa, sia per Lacoste e Kenzo, che hanno lasciato nel 2021). «Stessa squadra, ruoli invertiti», sorride Felipe. «Séverine guida il concept e l’atmosfera, io do la mia opinione, scambio idee, discuto la palette e, occasionalmente, disegno elementi specifici». Da tre anni Séverine si dedica all’interior design tra Francia e Portogallo.