“La scienza infrange la barriera tra ciò che conosciamo e l’ignoto. Questo genera paura e speranza. I problemi nascono quando la politica cavalca la prima per far prevalere i propri interessi”. A parlare è Andrea Crisanti, professore di Parassitologia molecolare all’Imperial College e Senatore della Repubblica, intervistato dalla giornalista di Salute Elvira Naselli, nell’ambito del Festival di Salute, in corso a Padova.
Un’intervista che ha toccato temi vari: dall’epopea della ricerca per debellare le malattie trasmesse dai vettori alle paure scatenate dalla scienza fino all’ingerenza della politica, al ruolo della ricerca di base e della necessaria riforma del Servizio sanitario pubblico in un periodo di grandi innovazione tecnologiche.
Il programma del Festival di Salute 2025
“Zanzarologo”
Il virologo è stato definito anche “zanzarologo” dopo l’uscita del suo libro: Reazione genetica a catena (Mulino editore), in cui lo scienziato racconta la complessa epopea della ricerca per debellare le malattie trasmesse da vettori, le zanzare in primis. Un testo che è “testimonianza dello sforzo collettivo – come racconta Crisanti – della comunità scientifica internazionale nel risolvere uno dei problemi sanitari più gravi. Ricordiamoci che le malattie trasmesse da vettori causano quasi 250 milioni di casi e 400 mila morti all’anno, soprattutto tra i più vulnerabili”.
Paure e politica
Crisanti ha affrontato un tema ‘caldo’ quello della crescente ostilità verso la scienza e, in particolare, verso i vaccini. “Non è un fenomeno nuovo”, dice Crisanti. “Fin dai tempi di Pasteur, l’innovazione ha generato reazioni violente. Il problema sorge quando la paura viene cavalcata per fini politici, a discapito della speranza”, spiega Crisanti, convinto che il problema possa essere risolto promuovendo “maggiore trasparenza e conoscenza”.
Ma quando la politica interviene, come accaduto negli Stati Uniti, il rischio è che la medicina fallisca. “La storia, tuttavia, ha sempre dato ragione alla scienza”, sottolinea Crisanti “Da Galileo in poi, chiunque si è messo contro la scienza ha sempre perso”, aggiunge l’esperto.
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25 Ottobre 2024

La crisi del SSN
Il dibattito si è poi spostato sui costi e sull’accessibilità alla medicina personalizzata all’interno del Servizio sanitario pubblico.“Creato 45 anni fa, in un contesto di medicina ben meno complessa e costosa, senza risonanze magnetiche, PET, stent, il SSN è oggi inadeguato a garantire il trasferimento tecnologico delle scoperte al paziente”, spiega Crisanti. “Ne è un esempio recente il caso dell’obesità riconosciuta come malattia ma priva di LEA per i farmaci specifici costosi. Questo – continua – dimostra l’incapacità della politica di dare risposte concrete”. Secondo Crisanti “urge ripensare l’intera macchina organizzativa e il rapporto tra pubblico e privato”.
Ricerca di base
Infine, il virologo rovescia poi il luogo comune sulla ricerca farmaceutica: “Le grandi aziende oggi non fanno più ricerca di base, ma comprano tecnologie e brevetti da università e startup. Questo rende l’università il motore primario dell’innovazione”. Per far ripartire la ricerca italiana, secondo Crisanti, servono due riforme fondamentali: “trasparenza nel reclutamento”, sottolinea, e “la continuità dei fondi”, specificando che “i bandi (come FIS o PRIN) devono avere scadenze fisse e certezza di risorse”.