Momenti opposti

All’interno della grande pattuglia Ducati i due team ‘clienti’ di Borgo Panigale hanno lasciato l’Indonesia con umori decisamente diversi: se Gresini festeggia la prima vittoria in carriera di Fermin Aldeguer, il suo secondo posto nella Sprint e la terza piazza nel GP della domenica di Alex Marquez, la VR46 deve leccarsi le ferite dopo un weekend che ha sintetizzato in pochi giorni tutte le difficoltà di questa stagione. I motivi di tensione sono sia interni che esterni alla squadra.

Dopo la Sprint di sabato ha fatto un discreto rumore lo sfogo di Fabio Di Giannantonio, che ha polemizzato con il suo compagno di box, Franco Morbidelli, per il comportamento tenuto in pista.Ha fatto dei sorpassi stupidi e mi ha rovinato la gara. Di nuovo”, ha sottolineato il #49. La chiave di tutto sembra essere proprio quel “di nuovo“, perché non è la prima volta che le due moto gialle battagliano tra loro in maniera accesa in pista. Evidentemente però Diggia ha perso la pazienza nei confronti della guida spesso piuttosto aggressiva del compagno, che non a caso è costata al #21 diverse penalità durante la stagione. Dal canto suo, Morbidelli ha risposto al compagno dicendo che “non c’è motivo di lamentarsi”. Fin qui si tratta di schermaglie comprensibili, tra compagni di box protagonisti di una stagione non esaltante e tra l’altro equipaggiati con moto diverse, dunque con una particolare voglia di mettersi in mostra. Niente di troppo grave, dunque.

Il ‘caso’ del test di Misano

Più seria, anche se indubbiamente meno chiara, sembra invece essere la situazione che riguarda il rapporto tra VR46 e la Ducati. Le dichiarazioni di Uccio Salucci riguardo all’utilizzo da parte di Bagnaia della moto GP24 di Morbidelli nei test di Misano non sono state gradite da Davide Tardozzi, che non ne ha fatto mistero nelle numerose interviste tv che l’hanno visto protagonista durante il fine settimana di Mandalika. La versione di Uccio però è stata difesa pubblicamente dal team principal Pablo Nieto e dallo stesso Morbidelli. Segno evidente che su questo punto il ‘fronte’ VR46 è più compatto che mai.

Questa discussione si inserisce nel più ampio discorso delle moto 2026: VR46 sarebbe il team cliente di riferimento di Ducati, ma il prossimo anno una GP26 andrà ad Alex Marquez, che corre con Gresini. Da Borgo Panigale è arrivata conferma che comunque la moto factory sarà fornita regolarmente anche a Di Giannantonio e che niente cambia nel rapporto con il team di Tavullia. Non c’è dubbio però che i risultati di Gresini – 3 vittorie contro le zero di VR46 e ben 145 punti in più nella classifica team a vantaggio della squadra di Nadia Padovani – meritino una riflessione.

Rossi in sella alla Yamaha V4…

E chissà – ma qui siamo davvero nel campo delle supposizioni – che un ruolo non ce l’abbia avuto anche quella curiosa foto di Valentino Rossi che, con tanto di t-shirt del suo team addosso, a Misano si era recato nel box Yamaha per ammirare la nuova M1 V4, salendoci in sella. Un gesto innocente e senza malizia, che però potrebbe non aver fatto troppo piacere dalle parti del box rosso. In questo contesto, mentre Gresini viaggia con fiducia verso il futuro, si può legittimamente pensare che in VR46 ci sia qualche grattacapo in più da risolvere. Il 2026 potrebbe essere un anno cruciale sotto molti punti di vista, anche perché nei prossimi 12 mesi lo stesso rapporto tra Ducati e il team di Rossi sarà da rinegoziare. Come questo avverrà lo scopriremo durante la prossima stagione.