Piemonte, sprint sull’assistenza domiciliare integrata: nel 2024, con 160.697 assistiti, la nostra regione è tra quelle che hanno maggiormente migliorato la presa in carico rispetto al 2023 + 103.720. La certificazione non arriva dalla Regione ma dal “Monitoraggio 2024” pubblicato da Agenas, validato dal ministero della Salute. Premessa: la promozione si inserisce in un quadro di potenziamento generale che però, al solito, in Italia non è uniforme.

Il confronto fra regioni

Tra le regioni che l’anno scorso hanno accelerato spicca il Piemonte (+186,6% e 14,3% della popolazione totale over 65 assistita ), seguito da Umbria (+166,6% e 12,7% della popolazione anziana totale assistita) e dalla Provincia di Trento (+141% e 11,3%), quest’ultima in leggera flessione rispetto al 2023. Anche la Basilicata (+135% e 12,2% della popolazione totale) e la Campania (+131,6% ) acquistano punti. La Campania, nello specifico, passa dal 5,4% all’11,5% del totale degli anziani assistiti. Tutte le altre regioni, pur superando gli obiettivi 2024, si posizionano sotto la media nazionale del 119,2%.

Il target

È quello fissato dal Pnrr, inerente le reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale.

Il quadro generale

Come si anticipava, e al netto delle difformità, il recupero è generale. ll numero di over 65 presi in carico con almeno una prestazione domiciliare è arrivato in Italia a 1.546.443 assistiti, superando il target 2024 (1.401.144) così come quello previsto per fine 2025, fissato a 1.454.417 pazienti. Uno scatto significativo, pari a un +119,2% rispetto all’obiettivo annuale, che porta il nostro Paese al di sopra del parametro di riferimento europeo del 10% di copertura della popolazione anziana. Il dato 2024 segna un tasso di presa in carico pari al 10,9% rispetto all’8,4% del 2023 e al 4,6% del 2019, quando gli assistiti erano quasi 640 mila.

Sempre più anziani

Una risalita importante in una regione dove, come si premette nell’introduzione del nuovo piano sociosanitario appena chiuso dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi, il rapporto anziani-giovani è sempre più sbilanciato: i dati indicano che, con una speranza di vita sana pari a 60 anni, il 41,5% dei cittadini over 60-65 ha almeno una malattia cronica e la popolazione ha un’età media più alta rispetto alle altre regioni.