di
Carlo Macrì

L’inchiesta era partita dopo il ritrovamento, da parte dei suoi genitori, dei corpi di due neonati nascosti in un armadio a Pellaro (Reggio Calabria). Disposti gli arresti domiciliari

Erano stati trovati morti in un armadio in una casa di Pellaro (Reggio Calabria) nell’estate del 2024, a luglio: due neonati, una notizia choc. Oggi, 9 ottobre, si è scoperto, che a soffocarli era stata la madre, una ragazza di 25 anni, subito dopo il parto. È quanto emerso dalle indagini della squadra mobile che ha portato la procura a chiedere ed ottenere dal gip gli arresti domiciliari per la giovane, accusata di duplice infanticidio.

La ragazza avrebbe partorito in casa e occultato sotto alcune coperte i due corpicini, dopo averli avvolti in un lenzuolo. La 25enne non ha mai voluto specificare i motivi del suo gesto. O non ne è mai stata in grado: davanti al magistrato è sempre rimasta in silenzio. 



















































La vicenda, comunque, non sembra figlia di un degrado sociale, né familiare. Dalle indagini della polizia è emerso, però, che il duplice infanticidio non è stato un caso isolato. La ragazza avrebbe partorito due anni prima un altro neonato che avrebbe soffocato e sotterrato in un campo  vicino a casa. I cani molecolari e gli scanner della polizia stanno setacciando una vasta area per cercare di localizzare quel che resto del corpicino. 

La procura di Reggio Calabria per questo caso, ha indagato per favoreggiamento anche il fidanzato della 25enne. Da alcuni messaggi che la ragazza si scambiava con il fidanzato è emerso che i due erano in disaccordo sul fatto di tenere o meno il figlio. A scoprire il duplice infanticidio di Pellaro, sono stati i genitori della giovane allarmati dal cattivo odore che proveniva dalla stanza da letto della figlia. La madre dopo aver messo a soqquadro la stanza, per capire da dove provenisse quel cattivo odore, ha deciso di aprire l’armadio dove la figlia custodiva i vestiti. Rovistando tra gli abiti ha scoperto i due corpicini. Ha quindi chiamato la polizia. 

La giovane all’epoca, nei giorni successivi al parto era stata ricoverata nel reparto di ginecologia dell’Ospedale di Reggio Calabria a causa di una forte emorragia. Nessuno dei medici, però, si sarebbe accorto che la ragazza aveva da poco partorito. I genitori e i fratelli avevano riferito, anche loro, di essere all’oscuro della maternità della figlia. La giovane non ha mai fatto cenno della sua gravidanza. Le indagini della polizia sviluppate attraverso la visione dei sistemi di videosorveglianza della zona per capire se qualcuno avesse aiutatola ragazza a partorire e gli esami biologici effettuati anche sul materiale organico sequestrato al Policlinico di Messina dove la ragazza era stata sottoposta ad intervento di raschiamento, hanno confermato che i neonati erano figli della giovane, che erano nati vivi e che la morte era causata per soffocamento. E’, inoltre, si è avuta la certezza che la ragazza ha fatto tutto da sola. 

9 ottobre 2025 ( modifica il 9 ottobre 2025 | 14:54)