L’ala della Virtus ha fatto onde in Nazionale ed è stato scelto da Cleveland all’ultimo draft, a Trento invece si fa largo suo fratello: ha 17 anni, è alto 1.95, salta, schiaccia, tira, sta diventando maturo nelle decisioni e, come dice Marco Crespi che l’ha scoperto, “ha qualcosa di speciale”

Abbiamo chiuso l’estate con negli occhi le magie di Saliou Niang, 21 anni, in maglia azzurra, una boccata d’aria fresca per il futuro del basket italiano, nonostante la delusione dell’eliminazione dall’Europeo. Tre settimane di pausa, poi Supercoppa e campionato. Pronti a farci sorprendere. E a riuscirci, ancora una volta, è stato un Niang. Ma stavolta Cheickh, fratello minore di Saliou. A Diciassette anni appena compiuti, domenica scorsa, all’esordio in Serie A con Trento, ha segnato 15 punti con 2/2 da tre, dopo essere partito in quintetto nella semifinale di Supercoppa. Una clip della partita ha fatto il giro dei social: Niang riceve, attacca deciso il centro dell’area, in palleggio e inchioda con una schiacciata esplosiva in faccia al difensore in aiuto. Un gesto che resta negli occhi, ma ancora di più colpiscono la personalità e la fiducia del ragazzo. Nella partita precedente aveva sbagliato i primi tre tiri, poi aveva segnato il quarto con una giocata di talento. Ancora meglio: la reazione all’errore racconta tanto di un atleta. E lui ha solo 17 anni. Se in una settimana è stato scoperto dagli appassionati in Italia, Cheickh ci ha messo ancora qualche giorno per farsi notare anche in Europa: ieri, alla seconda partita di Eurocup, vinta da Trento in casa del Buducnost, ne ha messi 14 in 25’ con 5/7 dal campo, 3 rimbalzi e 3 assist.