“Le famiglie devono sapere la verità: i loro figli non vedranno Body of Mine durante le proiezioni scolastiche. Vedranno invece documentari sulla Resistenza, sull’inclusione e sulla disabilità, accompagnati da dibattiti con registi ed esperti”: è la risposta che arriva a stretto giro dalla direzione artistica di Meet the Docs al Popolo della Famiglia, che ha sollevato critiche sull’esperienza di realtà virtuale resa disponibile dal festival presentato alcuni giorni fa.
Dal 15 al 19 ottobre gli spazi dell’ex Atr di Forlì ospiteranno la nona edizione di Meet the Docs! Forlì Film Fest, rassegna dedicata al cinema documentario organizzata dalle cooperative Sunset e Tiresia Media. Il tema scelto per il 2025, Corpi dissidenti, esplora – come spiegato dal direttore artistico Matteo Lolletti – “i corpi fisici, narrativi, collettivi e politici come luoghi di resistenza, trasformazione e immaginazione”.
In programma oltre dieci proiezioni su temi di attualità, dalla geopolitica alle questioni di genere, dai conflitti alla cultura musicale, insieme a incontri con registi, talk, mostre fotografiche e sezioni rivolte ai giovani. Il festival, sostenuto anche dal Comune di Forlì, coinvolgerà circa duecento studenti del territorio attraverso proiezioni e momenti di confronto.
Tra le voci critiche si è levata quella del Popolo della Famiglia, che ha espresso preoccupazione per alcuni contenuti della rassegna, in particolare per la presunta presenza dell’installazione di realtà virtuale “Body of Mine” (relativa all’esperienza transgender) tra le attività. Secondo il movimento, l’opera proporrebbe ai più giovani esperienze “inopportune” legate al tema dell’identità di genere, mentre Meet the Docs! è diretto anche agli studenti, con un’apposita sezione.
La direzione artistica di Meet the Docs! Forlì Film Fest ora risponde al Popolo della Famiglia, contestando alcune affermazioni ritenute non veritiere: “Quest’anno il presunto scandalo è Body of Mine, ma, rispetto al 2024, con un errore in più: si afferma che il prodotto, considerato inopportuno, verrà proposto agli studenti nelle proiezioni a loro dedicate. Questa affermazione non corrisponde a verità e basta leggere il programma del festival per rendersene conto”, scrive la direzione.
Gli organizzatori spiegano infatti che l’opera Body of Mine non fa parte del programma dedicato alle scuole. “Body of Mine è un’installazione di realtà virtuale disponibile al pubblico generale durante le ore di apertura del festival, elencata nella sezione ‘Tutti i giorni’ insieme alla mostra fotografica, all’area associazioni e all’area food & drink. Non fa quindi parte di Docs for School!, ossia la sezione dedicata alle scuole”, precisano.
La sezione Docs for School!, destinata alle scuole, comprende invece tre proiezioni differenti: ‘Flora’, dedicata alla Resistenza; ‘Ugualmente diversi’, sull’autismo; e ‘Chapiteau’, che racconta il circo come comunità inclusiva.
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La direzione aggiunge che “tra le tante e varie proposte del nostro programma, incentrate sulla giustizia e i diritti civili, sociali, politici, ambientali e sulla cultura musicale, il Popolo della Famiglia ha scelto di declinare in termini ossessivamente sessuali un’esperienza artistica sull’identità di genere”.
“La descrizione fornita dal Popolo della Famiglia attribuisce all’opera connotazioni che non le appartengono. Body of Mine è un’installazione artistica che esplora identità ed empatia attraverso la realtà virtuale. È stata premiata a livello internazionale e nel 2023 era in concorso a Venice Immersive, sezione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. È un’esperienza che si fa individualmente e consapevolmente, per altro tramite visori, il cui accesso per i minori è, come da prassi per questa tecnologia, vincolato al benestare informato fornito dai genitori, per quanto – sia ben chiaro – il prodotto non abbia alcun divieto”.
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La direzione ribadisce che “poter fruire di una proposta come quella di Body of Mine è un’occasione preziosa per Forlì”. “Meet the Docs! lavora da nove anni con le scuole del territorio con serietà e attenzione pedagogica riconosciute”, prosegue la nota. ed infine indirizzandosi direttamente al Popolo della Famiglia: “Vi rinnoviamo allora lo stesso invito dell’anno scorso, sperando che quest’anno vogliate raccoglierlo: venite al festival, vedete i film, parlate con noi. Ma prima di parlare, vi chiediamo la cortesia di leggere e informarvi. Perché il dialogo noi lo costruiamo volentieri, ma è più proficuo se si fonda su fatti”.