Secondo il capo del Dap, Stefano Carmine De Michele, che si è recato sul posto, sono in corso di valutazione i “necessari e urgenti provvedimenti da adottare per fronteggiare l’improvvisa situazione d’emergenza” nel penitenziario. Per l’Osapp, Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria, si stima lo sfollamento di circa 300 detenuti

Grande spavento ma nessun ferito nel carcere di Regina Coeli, a Roma, dove è crollata una porzione del tetto. A riferire l’accaduto è il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, secondo cui il capo del Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria), Stefano Carmine De Michele, si è immediatamente recato nell’istituto romano. Al momento non risulterebbero feriti ma alcune zone dell’istituto non sono agibili. De Michele sta valutando i “necessari e urgenti provvedimenti da adottare per fronteggiare l’improvvisa situazione d’emergenza che si è venuta a creare nell’istituto penitenziario romano”.

Staccata porzione di un metro per un metro

Come si apprende dai vigili del fuoco che sono giunti sul posto, la porzione di tetto che si è staccata dal carcere romano è caduta da un’altezza di circa venti metri. Si tratterebbe di un pezzo di soffitto ampio circa un metro per un metro che si è staccato dalla cupola del carcere ed è crollato a terra. I pompieri stanno delimitando l’area ed effettuando verifiche.

Circa 300 detenuti da sfollare

“Il crollo di una parte del tetto a Regina Coeli è avvenuto fortunatamente senza conseguenze per il personale e i detenuti. Si stima lo sfollamento di circa 300 detenuti, in attesa della verifica di agibilità della restante struttura da parte dei vigili del fuoco”. Così il segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria (Osapp), Leo Beneduci. “A Rebibbia – ha spiegato Beneduci – il carcere dove probabilmente saranno allocati i primi detenuti sfollati, una nuova sezione che poteva contenere 400 detenuti non è stata autorizzata: i lavori sono bloccati perché da un lato l’amministrazione non pagava e dall’altro perché i costi erano di molto incrementati, si parla di diversi milioni di euro in più. Il piano carcere non sta andando avanti come si pensava e in questo senso il crollo di Regina Coeli è indicativo a nostro avviso”.

Una porzione del tetto del carcere di Regina Coeli crollato, Roma, 9 ottobre 2025. ANSA/ALESSANDRO SERRANO'

La porzione di tetto crollata al Regina Coeli, Roma – ©Ansa

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