di Cristina Taglietti

L’annuncio dell’Accademia per il Nobel a Stoccolma. Lo scrittore ungherese László Krasznahorkai è stato premiato per l’opera «convincente e visionaria che, nel contesto di un terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte»

Lo scrittore ungherese László Krasznahorkai (1954) ha vinto il premio Nobel 2025 per la Letteratura (qui il suo ritratto). Un’umanità al margine, in cerca di salvezza o di verità è al centro della sua poetica: l’Accademia di Svezia ha definito la sua opera «avvincente e visionaria», un’opera che, «nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte». La motivazione del comitato aggiunge «che Krasznahorkai è un grande scrittore epico nella tradizione centroeuropea che va da Kafka a Thomas Bernhard, caratterizzata dall’assurdismo e dall’eccesso grottesco», un autore «che ha molte frecce al suo arco e guarda anche all’Oriente, adottando un tono più contemplativo e finemente calibrato».

Nato a Gyula, nel Sud est dell’Ungheria, nel 1954, cresciuto in una famiglia ebrea della classe media, László Krasznahorkai ha vissuto in Germania, Stati Uniti, Cina, Giappone ed è considerato uno dei più importanti scrittori viventi , da tempo nella lista dei favoriti al premio. Autore di romanzi, racconti e saggi, ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui il Man Booker International Prize nel 2015.



















































Le sue opere sono tradotte in molte lingue e spesso adattate per il cinema dal regista Béla Tarr, con cui ha collaborato a lungo. Krasznahorkai è il secondo scrittore ungherese a vincere il Nobel, dopo Imre Kertész (Budapest 9 novembre 1929 – Budapest, 31 marzo 2016), premiato per la sua opera profondamente segnata dall’esperienza dell’Olocausto.

«Forse sono uno scrittore che scrive romanzi per lettori che hanno bisogno della bellezza dell’inferno» ha dichiarato Krasznahorkai in un’intervista. Nei suoi romanzi fiume, come Satantango (che ritrae un gruppo di residenti indigenti in una fattoria collettiva abbandonata nella campagna ungherese, poco prima della caduta del comunismo), Melancolia della resistenza (un febbrile fantasy horror ambientato in una piccola città ungherese dei Carpazi), Il ritorno del Barone Wenckheim, Guerra e guerra , Herscht 07769, tradotti in italiano da Dóra Várnai e pubblicati da Bompiani, come nei racconti di Avanti va il mondo, Krasznahorkai offre al lettore uno stile torrenziale, fatto di frasi lunghissime, spesso senza punti, descrizioni ricche che richiedono una lettura totale e attenta. Uno stile che lo stesso scrittore ha definito come «la realtà esaminata fino alla follia».

La scelta gli permette di ricreare, sulla pagina, un’esperienza di tempo dilatato, di attesa e di vertigine, la sensazione di un imminente collasso. Una visione del mondo che ha indotto Susan Sontag a definirlo «il maestro ungherese dell’apocalisse».

Il riconoscimento

Ogni Nobel prevede una medaglia d’oro, un diploma e un assegno da 11 milioni di corone svedesi, corrispondenti a circa un milione di euro.

I precedenti

Nel 2024, il Nobel per la Letteratura è andato a Han Kang, prima coreana a vincere il riconoscimento. L’anno precedente, invece, il premiato era stato il drammaturgo e scrittore norvegese Jan Fosse.

Gli altri Nobel

Dopo i riconoscimenti assegnati per la Medicina, la Fisica, la Chimica e la Letteratura, si attende la proclamazione dei vincitori del Nobel per la Pace, venerdì 10, e di quello per l’Economia, previsto il 13 ottobre.

9 ottobre 2025 ( modifica il 9 ottobre 2025 | 19:46)