Il tecnico, dopo il 2-1 allo Sporting, disse: “Se li vedete in campo non datemi del pazzo”. Chi sono e come possono essere utili

Alessandra Vaccaro

9 ottobre – 20:07 – MILANO

“Ambrosino e Vergara? Se li vedete in campo non datemi del pazzo”. Lo ha detto Antonio Conte nel post partita di Champions di Napoli-Sporting Lisbona. L’allenatore del Napoli, complice anche l’euforia per i primi tre punti in Europa, si è lasciato andare a parole al miele per chi il campo, finora, l’ha visto poco. Antonio Vergara e Giuseppe Ambrosino “sono due ragazzi che si allenano bene e stanno facendo miglioramenti importanti. Potrebbero avere spazio, deve essere chiaro a tutti”, conferma l’allenatore azzurro. 

made in napoli—  

Napoletani, entrambi classe 2003, legati da un passato simile e protesi verso un sogno comune, trovare maggiore minutaggio con la maglia del Napoli. Non a caso Giuseppe Ambrosino ha celebrato sui social i 22 minuti giocati (da subentrato) nella partita contro il Cagliari attraverso un post che lascia poco spazio alle interpretazioni “Dreams come true”. Sogni che diventano realtà. Deve essere proprio questa la sensazione nell’indossare la maglia del Napoli per i due giocatori, prodotti del settore giovanile, che hanno fatto la gavetta nelle categorie inferiori prima di strappare almeno metà stagione al seguito dei campioni d’Italia. Antonio Conte li ha aggregati alla prima squadra per i ritiri di Dimaro e Castel di Sangro e, malgrado, le nove operazioni in entrata e le innumerevoli in uscita, tra prestiti e cessioni a titolo definitivo, Ambrosino e Vergara sono rimasti in rosa, a disposizione per le partite di campionato. Rientrano nel progetto Napoli, tanto che la società starebbe lavorando al rinnovo di contratto per entrambi. 

centravanti—  

Giuseppe Ambrosino fa il suo esordio tra i “grandi”, contro il Cagliari prendendo il posto di Lorenzo Lucca (non era ancora arrivato Rasmus Hojlund). Primo pallone toccato, dribbling secco. Gioca da centravanti, ma può ricoprire anche il ruolo di seconda punta. Muove i primi calci nella sua Procida, in un campetto vista mare. Ma ben presto inizia le navette quotidiane con Napoli. Tutti i procidani parlano di lui con immenso orgoglio: partiva alle 13.30 per Napoli e rientrava a casa dopo le 22. È il 2013 quando entra a far parte del settore giovanile del Napoli. Vince la classifica marcatori del campionato primavera 1 nella stagione 2021-22. L’anno successivo viene girato in prestito al Como, dove sigla il primo gol in serie B, ma per lo scarso impiego, nel corso della stagione prosegue il prestito al Cittadella, dove trova maggiore spazio e continuità. L’anno successivo passa al Catanzaro sempre in prestito, ma la vera consacrazione avviene col Frosinone nella scorsa stagione, 36 presenze e 5 gol. “Lo scorso anno ha fatto uno step importante, vorrei che restasse con noi”, ha detto Antonio Conte da Castel di Sangro. E così è stato. 

jolly—  

Antonio Vergara è rimasto in maglia azzurra in questo avvio di stagione, dopo essersi messo in mostra nei ritiri pre campionato. È suo lo stop a seguire contro il Sorrento che ha portato al gol di Romelu Lukaku. Impiegato con continuità nelle amichevoli estive, al posto di McTominay, Anguissa, De Bruyne, ma anche Politano. Vergara è il jolly di cui il Napoli potrebbe avere bisogno nel reparto offensivo, può giocare da mezzala, trequartista, ma anche da esterno alto a destra, è dotato anche di una buona tecnica spendibile nei calci piazzati. Dimmi da dove vieni e ti dirò chi sei. Di Frattaminore, cresciuto calcisticamente a Frattamaggiore come il suo più illustre (per ora) antenato, Lorenzo Insigne. Antonio Vergara entra nel giro del settore giovanile del Napoli giovanissimo, all’età di 11 anni. Proprio come Giuseppe Ambrosino, con cui condivide tutti gli anni delle giovanili, nella stagione 2022-23 viene mandato in prestito alla Pro Vercelli, in Lega Pro segnando 3 gol e realizzando 4 assist. L’anno successivo, il salto in serie B con la Reggiana, dove resta per due anni, il primo macchiato fin da subito dalla rottura del crociato. Ma la seconda stagione in maglia granata gli vale 32 presenze. 

coetanei—  

Se è vero che Ambrosino e Vergara sono coetanei di Rasmus Hojlund, per il quale il club ha sborsato 50 milioni appena un mese fa, è pur vero che in un periodo in cui il Napoli è chiamato a rispondere al doppio impegno, è falcidiato dagli infortuni, potrebbero davvero “dare una grossa mano”, per usare un’espressione cara ad Antonio Conte. Sempre disponibili al sacrificio, puntuali negli allenamenti, discreti, ma ambiziosi. Uomini, prima ancora che giocatori, che hanno vissuto il calcio senza Var di serie C e che, adesso, aspettano silenziosamente la propria occasione nell’Olimpo del calcio. Nel loro caso, la trafila tra giovanili, categorie inferiori e prima squadra ha funzionato perfettamente. Che poi è l’iter classico dei giocatori di qualche decennio fa, la vera innovazione a volte è solo un ritorno alla tradizione.