voto
6.5

  • Band:
    WODE
  • Durata: 00:42:54
  • Disponibile dal: 03/10/2025
  • Etichetta:
  • 20 Buck Spin

Negli anni abbiamo apprezzato la strada percorsa dai Wode: la band inglese, partita su binari black metal abbastanza canonici – almeno per le influenze del periodo, parlando dell’esordio di ormai dieci anni fa – ha saputo con i dischi seguenti inserire commistioni interessanti, e anche se con questo disco rallenta un po’ nella parabola evolutiva, non si può dire che non ci siano spunti degni di nota.

Rallentare non significa necessariamente fare passi indietro, e anche se appunto non si grida al miracolo, “Uncrossing The Keys” è un disco sufficientemente variegato, che soffre però della tendenza a compartimentare le diverse anime della band nelle diverse tracce nella prima parte, e a spegnersi nettamente nella seconda. “Two Crossed Keys” si apre con un bel riffone thrash e marcate influenze black n’roll, ben presenti anche nel secondo brano, mediate in maniera interessante da passaggi doomeggianti. “Saturn Shadow” e “Transmutation” sono canzoni più lente, pur diversissime tra loro; sulla prima aleggia lo spirito dei Celtic Frost, mentre la seconda sviluppa un’atmosfera decisamente debitrice verso i paesaggi inglesi, con il suo sentore di folklore, boschi e paludi, a metà strada tra i Fen e i Cathedral più ritmati. Pur con questi passaggi molto netti, il disco procede stuzzicante con la bella cavalcata ottantiana di “Prisoner Of The Moon”, ma quando tutto sembra avviato verso le stelle, ecco che si fa spazio un po’ (troppa) maniera: “Fiery End” riprende sintetizzando senza troppa convinzione quanto sentito nei brani precedenti; la strumentale “Phantom” ha ottime potenzialità, con il suo incedere zanzaroso e avviluppante, ma si limita a fare da breve intermezzo, mentre la traccia finale, dopo una intro per sola chitarra, alterna crescendo di pura violenza e innesti più lenti e atmosferici, senza decollare troppo.

Ci troviamo insomma di fronte a un disco che si lascia ascoltare, con elementi anche di spicco ai primi ascolti, ma che presto dà l’impressione di seguire una formula che funziona, ma non punta più a sorprendere.