di
Cesare Giuzzi
Il mandato potrebbe essergli revocato dopo le esternazioni con Fabrizio Corona. Al di là della «recita» televisiva, secondo gli investigatori sa molto di più di quel che vuole far credere
Il prossimo, ma non certo l’ultimo, all-in dell’avvocato Massimo Lovati servirà per salvare l’incarico. Quello che la famiglia di Andrea Sempio potrebbe revocargli dopo l’ennesima slavina in cui s’è auto-sepolto con le dichiarazioni in libertà, e ad alto tasso alcolemico, davanti al sempre velenoso Fabrizio Corona. Errore, e orrore per quei riferimenti al delitto Yara, ma anche per le leggerezze dette a proposito della presunta corruzione sull’indagine del 2017 che vede ora indagato l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti.
Nei suoi dialoghi con l’ex re dei paparazzi, tra un bicchiere e l’altro, l’avvocato Lovati arriva a lasciare intendere che in effetti qualcosa di losco possa esserci stato. Ma chissà. Perché il legale di Sempio autodefinitosi nelle prime ore del nuovo caso Garlasco «legale di provincia e di battaglia», è stato in questi mesi più di una comparsa in questa storia. Con i suoi oracoli – alcuni clamorosamente falsi, altri incredibilmente verosimili – Lovati ha spesso spostato l’attenzione mediatica (e non solo) dalle reali accuse al suo assistito a scenari suggestivi e allusivi. Come la storia del santuario della Bozzola e dei presunti abusi di una banda di pedofili, o come i velati riferimenti a complotti orditi a volte dagli investigatori altre da non meglio definite entità: Opus Dei, massoneria, killer professionisti, potentati di provincia.
Intemperanze, imprudenze, boutade che gli sono valsi un record: fare arrabbiare l’Ordine degli avvocati che ha aperto un procedimento disciplinare e pure la procura di Pavia che mercoledì 8 ottobre ha rilasciato un durissimo quanto inusuale comunicato ufficiale per smentire le sue illazioni da Corona. Poi la pezza, certo peggiore del buco, dando la colpa a qualche bicchiere di troppo.
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Nella mattinata di giovedì 9 ottobre, Lovati è tornato a parlare da Federica Panicucci a Mattino 5. E qui ha ammesso che ora il suo incarico di difensore di Andrea Sempio traballa. «Stasera ci incontreremo con la famiglia e vedremo se sarò ancora io il loro avvocato. Io spero di restare, non ho intenzione di rimettere l’incarico. Ma certo potrebbero revocarmi», le sue parole.
Non è la prima volta che i rapporti tra Lovati e i Sempio sono sul filo. Era già accaduto mesi fa, dopo il caso della famosa impronta «33» e quando erano state tirate in ballo le storie della Bozzola. Era stato lui stesso ad ammetterlo: «Vogliono farmi fuori». E in quei giorni si disse che dietro la possibile revoca del mandato c’erano pressioni fortissime (smentite dai diretti interessati) che arrivavano anche dai legali della famiglia Poggi che poco gradivano le sue sparate. Poi però l’all-in di Lovati gli aveva permesso di restare in sella.
Le frizioni però non sono mai terminate. L’ultima, e certamente più sorprendente, è legata alla dipartita del super consulente Luciano Garofano che ha deciso di lasciare all’improvviso la difesa Sempio. Sui reali motivi si sa poco, le giustificazioni date fino qui puzzano di mezze verità. Di certo però c’è stata la non condivisione delle ultime iniziative di Lovati, ossia la mancata richiesta di far entrare nell’incidente probatorio l’impronta 33. Richiesta che arrivava dal legale dei Poggi, l’avvocato Gianluigi Tizzoni, che però non aveva titolo per avanzarla al giudice Daniela Garlaschelli.
Restano però molte questioni. La prima: un consulente tecnico non ha titolo per entrare nella linea difensiva di un avvocato, men che meno ha l’obbligo di condividerla essendo appunto un mero tecnico incaricato su accertamenti specifici. Ma soprattutto perché la difesa Sempio avrebbe dovuto uniformarsi alle posizioni dei legali della parte offesa? Misteri del caso Garlasco, dove – anomalia nell’anomalia – in questi mesi la difesa di Sempio è arrivata (almeno da un punto di vista mediatico) più dal fronte Poggi che da quello dei suoi legali. Caso più unico che raro visto che Sempio è accusato (benché innocente fino a condanna definitiva) di aver ucciso la loro figlia.
Ma il nuovo filone sulla presunta corruzione nel 2017 sta aprendo più di una breccia. Perché sullo sfondo delle indagini restano molte figure alle quali ancora non è stato dato un ruolo. A partire dagli intermediari della presunta corruzione a Venditti. Pochi giorni dopo le perquisizioni al pm e ai carabinieri, e ai familiari di Sempio, l’avvocato Tizzoni ha fatto sapere d’aver intrapreso iniziative legali sul filmato delle Iene in cui la mamma di Sempio, Daniela Ferrari, diceva d’aver ricevuto («non so se gratis o a pagamento») atti d’indagine proprio dallo storico legale dei Poggi prima dell’interrogatorio del 2017. Sembra che Tizzoni non abbia querelato la madre di Sempio ma probabilmente gli autori del servizio, ma Daniela Ferrari è stata sentita nei giorni scorsi nell’interesse di Tizzoni a «indagini difensive».
Ad assistere il legale dei Poggi, parte offesa in questa vicenda, è il collega Pier Paolo Pieragostini. Lo stesso il cui nome compare in uno scritto sequestrato a casa Sempio, in particolare alla madre, in cui – alla fine di un lungo testo – si far riferimento al fatto che «Pieragostini sa tutto». Lovati, anche su queste vicende, ha dato l’impressione finora di recitare a volte la parte del pesce in barile, altre di saper reggere con sapienza i fili della questione. L’immagine dell’avvocato di provincia, e persino dell’avvocato ubriacone (per sua stessa ammissione), sono perfetti per la recita televisiva ma non corrispondono alla realtà. Anche tra gli investigatori si sostiene che in realtà Lovati sappia molto di più di quel che fa credere, e che anzi la sua posizione potrebbe un domani diventare quella di uno scomodo testimone sulla vicenda della (presunta) corruzione. Perché, questa la tesi, se i soldi sono passati di mano quasi certamente quelle mani non sono state dell’avvocato Lovati, che però certamente qualcosa deve aver visto o percepito. E in questo senso vanno anche le sue parole – per quanto siano davvero credibili – da Corona.
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9 ottobre 2025 ( modifica il 9 ottobre 2025 | 22:47)
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