Una pietra di dodici chili, impugnata come un’arma. È con questo oggetto che, secondo i risultati delle autopsie, Salvatore Ocone avrebbe ucciso la moglie Elisa Polcino, 49 anni, e il figlio Cosimo, 15, nella casa di famiglia a Paupisi, nel Beneventano. Le perizie, affidate al medico legale Francesco La Sala su disposizione della Procura di Benevento, confermano quanto già emerso dai primi rilievi: entrambi sono morti per un unico colpo violento alla testa, inferto con estrema forza.