È pronta la catena societaria di Inter e Milan che rileverà San Siro e porterà alla realizzazione del nuovo stadio

È pronta la catena societaria di Inter e Milan che rileverà San Siro e porterà alla realizzazione del nuovo stadio. Secondo quanto ricostruito da MF-Milano Finanza, i due club hanno dato vita a due società chiamate rispettivamente Blueco e Red Stadco: la prima controllata al 100% dall’Inter e la seconda al 100% dal Milan.

I club hanno optato per la creazione di due veicoli di scopo gestiti separatamente che possiedono al 50% ciascuno Nsm holding, la scatola che entro ottobre rileverà il Meazza e i diritti edificatori dell’area di San Siro dal Comune dove nasceranno il nuovo impianto e il restante progetto immobiliare.

Lo statuto e lo spazio aperto per nuovi investitori—  

Sono invece gli statuti di Blueco e Red Stadco, continua Milano Finanza, a lasciare aperta la porta ad altri eventuali nuovi azionisti, che possono essere gli stessi fondi o investitori terzi. L’ingresso di partner di minoranza deve comunque avvenire secondo i paletti imposti dal Comune: i due veicoli non potranno trasferire quote della holding che deterrà San Siro (e la relativa area) a soggetti «privi dei requisiti di onorabilità» definiti per legge; inoltre non potranno effettuare un «trasferimento di una partecipazione a terzi tale da determinare la perdita del controllo» dei veicoli Blueco e Red Stadco da parte, rispettivamente, di Inter e Milan.

Tutti gli statuti concedono però di dare in pegno quote delle società senza rispettare tali limiti, in modo da poter utilizzare le azioni dei veicoli di scopo e della holding a garanzia dei finanziamenti che saranno contratti.

Questa costruzione della catena societaria e degli statuti garantisce alcune libertà aggiuntive ai club, che avranno così la possibilità di far entrare in minoranza altri soggetti interessati a contribuire alla costruzione del nuovo impianto, riducendo quindi il debito da contrarre per realizzare il progetto. Magari gli stessi fondi che controllano Inter e Milan.

L’assetto societario, infine, lascia a Oaktree e RedBird la possibilità di gestire più facilmente l’eventuale exit dai club con tempistiche differenti.