di
Fulvio Fiano
I due ultras della Lazio: «Noi, come lo Zen di Palermo». Si dicevano «nullatenenti» e incassavano in contanti dai biglietti delle feste. All’assessore: «Siamo figli di costruttori, abbiamo uno zio in Parlamento»
Tra i buttafuori dei locali della località sciistica erano conosciuti come «gli spaccini di Cortina», anche se loro si attribuivano un rango da boss: «Allo Zen di Palermo potresti mai aprire un’attività commerciale senza dirlo alla malavita di turno?». Quale che fosse il loro «titolo» criminale, i fratelli romani Alvise e Leopoldo Cobianchi risultavano efficaci nelle loro minacce. E l’aggravante mafiosa riconosciuta dal gip di Venezia nell’arresto per rapina ed estorsione si fonda (anche) proprio sum quanto affermavano e minacciavano.
Ultrà in trasferta
Il riferimento al capoluogo siciliano viene rivolto a Loris Osualdella, che si era «permesso» di organizzare un evento al Rifugio Faloria sul quale i due ultrà laziali pretendevano di avere il monopolio. L’uomo viene caricato su una Panda, portato in un bosco, minacciato con una pistola sul cofano e picchiato: «Sei un infame… Oggi te ne vai con le gambe tue…», ma l’avvertimento è chiaro. Il gestore di un altro locale descrive Leopoldo e Alvise, 38 e 36 anni, come «persone che volevano tenere le redini del locale al posto nostro. Avevano un atteggiamento da supervisori di cose non loro e a me, come a tutti, facevano paura. Ti abbracciavano, ti chiamavano “fratello” si vantavano di essere molto amici del “povero Piscitelli” (Diabolik, il narcotrafficante, capo della curva laziale, ucciso nel 2019, ndr)».
Musica e spaccio
La gestione occulta dei locali, secondo i pm di Belluno, era poi funzionale allo spaccio. Una conferma arriva anche dal pentito interista Andrea Beretta, tifoseria gemellata a quella laziale: «So che tanti ragazzi della Lazio vanno a Cortina. Il direttivo della Banda Noantri, dentro agli Irriducibili, frequentavano spesso Cortina». La pretesa di organizzare eventi, non sempre si traduceva però nella capacità di farlo. Per il Capodanno ‘21 i Cobianchi contano di portare 120 persone da Roma in un locale. Impongono il loro dj, ma la serata non decolla: «La pista si è svuotata, ho chiesto di richiamare il nostro dj. I tavoli di Roma saranno stati 3 o 4», ricorda il gestore.
Nullatenenti
Bluffando un po’ sull’anagrafe, «Noi siamo quelli che da 30 anni decidono le sorti di ogni attività economica qui, leggiti i giornali e i report antimafia» i Cobianchi si affidavano a consolidati metodi di immersione: teste di legno e pagamenti cash. «Deve darti i soldi cash, vecchia maniera. Sti bonifici..ste cose strane…ce siamo capiti, no?», dice Leopoldo a un complice. Poi, rendendosi conto che almeno una parte di biglietti deve essere tracciabile, lo invita a distinguere: i clienti da Roma, in contanti «gli altri di dove sono? Di Milano?… faremo che quelli fuori ci inventeremo qualcosa per arrivare ad un tetto di 10-12mila euro bonificati». Nel 2024 la Gdf di Belluno sequestrò a Leopoldo 24.490mila euro in contanti. Dal 2019 al 2024 i fratelli risultavano nullatenenti, tanto da non aver neanche presentato la dichiarazione dei redditi.
«Lo zio in Parlamento»
Altrettanto scoperto il piano per entrare nel business delle olimpiadi invernali del 2026, «un programma di azione finalizzato a condizionare i politici del luogo», lo definisce il gip, per il quale Leopoldo aveva già fissato degli appunti nel suo telefono: «Avremo noi la governance operativa per la gestione delle opere». L’obiettivo è agganciare l’assessore Stefano Ghezze e per farlo i Cobianchi si affidano all’amico (e cliente di spaccio) Alec Manaigo, col pretesto di aver fatto campagna elettorale per lui. Riescono a ottenere un incontro con Ghezze di 20 minuti, dopo i quali l’assessore li tiene alla larga e consiglia a Manaigo di fare altrettanto: «Leopoldo — ricorda quest’ultimo — si presentò come un esponente di una famiglia di imprenditori con grossi lavori edili nella zona di Roma, interessati a venire a lavorare a Cortina per le olimpiadi e disse di avere uno zio in Parlamento». Di cui però non ricorda il nome.Errore: code cannot be omitted
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9 ottobre 2025
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