di
Alfio Sciacca
Il racconto della ragazza: «Avevo solo 17 anni e lui era un maniaco del controllo». Nei suoi confronti pedinamenti, lettere anonime, gomme bucate
Quando il suo diretto superiore lo informa che la compagna ha deciso di troncare la relazione lui scatta sull’attenti: «Allora adesso la fottiamo e poi è morta. La distruggiamo se è così». Nel dicembre 2019 parlava in questi termini il maresciallo Antonio Scoppetta, pronto a mettersi a disposizione del suo capo, il maggiore dei carabinieri Maurizio Pappalardo. Da quel momento iniziano pedinamenti, lettere anonime, gomme bucate. Una ferocia degna di miglior causa, se si pensa che dall’altra parte c’è solo una ragazzina presa di mira da Pappalardo.
Quando è iniziata la loro storia lui aveva 44 anni, lei appena 17. Una relazione durata 12 anni, che lei teneva segreta anche ai genitori. Oggi Pappalardo è a processo a Pavia per stalking, ma le parole della vittima raccontano qualcosa che assomiglia ad una sorta di prigionia. «A fine 2019 mi ero stufata di tutto, dove per tutto intendo la sua persona, di avere a che fare con lui, del suo modo di controllarmi. Prima l’ho lasciato poi ho parlato con mia mamma. È stato difficile tirare tutto fuori. Mi ha chiesto perché non ne avessi parlato, perché avessi dato più peso alla paura rispetto al confidarmi con lei».
Ma era innamorata? Gli chiede il pm. «All’inizio pensavo di esserlo, ma non era così. Ora, con la testa della donna che sono, capisco di essere stata manipolata. Avevo solo 17 anni. La verità era che volevo lasciarlo subito… non riuscivo a farlo perché avevo paura di dirlo, delle ripercussioni». «Il problema è che sin da subito soffrivo la differenza di età — si tormenta — è come se lui fosse un burattinaio, maniaco del controllo… non so nemmeno come ho fatto a vivere così e a non accorgermi di quel che succedeva… posso dire di avergli anche voluto bene, ma ero in una bolla di vetro a causa della mia età, del senso di colpa per la situazione occulta». E poi: «Se mi guardo indietro mi vedo terrorizzata, non so come faccio a essere qui oggi, non mi spiego come ho potuto non impazzire in questi anni».
10 ottobre 2025
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